Il Consiglio nazionale si esprime sulle Indicazioni

Il massimo organo consultivo del ministro Moratti, il CNPI, si è espresso nei giorni scorsi sulle “Indicazioni nazionali”, su richiesta dello stesso ministro. E non è stato tenero, a cominciare dal metodo da seguire.
Il CNPI auspica che il parere sia tenuto nel debito conto non solo nell’auspicata riformulazione delle “indicazioni nazionali” in sede di predisposizione del regolamento, ma anche per apportare modifiche, correttivi e integrazioni nella attuale fase transitoria.
Il CNPI chiede che la Moratti “recepisca e colga gli elementi più rilevanti del dibattito in atto e, in particolare, le osservazioni e le richieste di modifica e/o integrazione che nasceranno dalla ‘scuola reale’ in sede di prima applicazione complessiva del provvedimento“.
All’interno del parere espresso il CNPI sottolinea per la scuola dell’infanzia l’esigenza di garantire condizioni organizzative funzionali, a cominciare dall’eccessivo numero di bambini per sezione, assicurare maggiore ore di compresenza dei docenti (che si può risolvere con l’aumento degli organici o l’abbassamento dell’orario di funzionamento).
Nel confronto tra Orientamenti del ’91 e Indicazioni nazionali il CNPI ritiene vi sia un senso più compiuto e organico nei primi.
Per l’ex-scuola elementare il CNPI ha richiamato il primato dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e la piena attualità del curricolo che le Indicazioni hanno invece accantonato.
Per l’introduzione del portfolio delle competenze il Cnpi si dichiara non contraria ma esprime preoccupazione per l’eccessivo carico di lavoro che la sua cura comporta (con il rischio di non rendere efficace lo strumento).
Anche per l’ex-scuola media il CNPI richiama il primato dell’autonomia delle scuole sulle Indicazioni nazionali.
In sintesi si tratta di un giudizio complessivo che equivale non ad una bocciatura, ma un rimando a settembre, cioè ad una revisione sostanziale delle Indicazioni, partecipata e condivisa.