
La curiosità degli studenti viene stimolata dal docente, che propone un motivo cantandolo con dei semplici la, la e chiedendo loro di ripetere per imitazione.
Per consentire di orientarsi nel brano si ricorre ad un modo graficamente accattivante, ovvero l’utilizzo di una scacchiera musicale. Ogni tessera corrisponde a una misura aiutando a trovare, così, l’ambito delle varie frasi melodiche. Si attribuisce il nome alle altezze e si passa all’esecuzione vocale e strumentale e all’attribuzione dei nomi delle note. La scacchiera musicale permette di organizzare giochi di riconoscimento.
Procedere per gradi, costruendo un mattoncino per volta, e acquisendo sicurezza man mano che si familiarizza col materiale musicale e con le abilità richieste per l’impiego dello strumentario didattico disponibile, è il modo più proficuo per lavorare.
Lo schema formale di un brano risulta tanto più chiaro e comprensibile quanto più ogni nota, misura, frase, prende il posto appropriato. Si rifletterà sulle origini del brano, sulla sua funzione e sulla sua permanenza nel repertorio della memoria. Quel brano che inizialmente appariva così distante nel tempo e nello spazio ora non lo è più. La valutazione, alla fine del percorso, tiene conto di un aspetto “performativo” sia del singolo che in gruppo.
Cantare e suonare una melodia, conquistando man mano la propria autonomia esecutiva mette lo studente in contatto con le radici della sua gente.
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