Identikit del docente precario

Nel 2020-21 nelle scuole statali sedeva in cattedra 1 docente precario ogni 4. Si tratta di un 25% che forse in questo anno scolastico che si sta concludendo potrebbe aumentare di qualche punto percentuale. Ma rimaniamo ai dati ufficiali certi del 2020-21.

A fronte della percentuale nazionale media del 25%, nei territori e nei diversi settori l’incidenza di precari in cattedra risulta notevolmente diversificata, come si deduce approfondendo le situazioni ufficiali riportate nel portale dati del Ministero dell’istruzione.

Nelle regioni del Nord Ovest la percentuale sale al 33,7%: 1 docente precario ogni 3.
Nelle regioni del Nord Est è del 30,3%, in quelle del Centro è del 27,5%.
Le percentuali delle Isole e del Sud, rispettivamente del 17,9% e del 15,8%, sono indice di maggiore stabilizzazione degli organici.

Per quanto riguarda i singoli settori, è la scuola secondaria di I grado a registrare tassi elevati di precarietà con un valore medio nazionale del 32% che sale al 45,6% nelle regioni del Nord Ovest, del 39,7% in quelle del Nord Est, e del 34,2% in quelle del Centro.

Situazione moderatamente meno precaria nelle Isole (21,7%) e nelle regioni del Sud (18,9%).
Anche il II grado della secondaria (media nazionale del 27,7%) registra nelle regioni del Nord Ovest le percentuali più elevate di docenti precari (36,7%), seguite dal Nord Est (33,8%) e dal Centro (30,6%).

Più stabili le cattedre del Mezzogiorno rispettivamente con il 21,1% di precari nelle Isole e con il 18,5% nel Sud.

Nella primaria e nella scuola dell’infanzia le percentuali di precariato sono più contenute (rispettivamente del 20,5% e del 16,4%), anche se si conferma un divario di incidenza tra Nord e Centro da una parte e regioni del Mezzogiorno dall’altra. 
La ridotta disponibilità di posti incide probabilmente sull’anzianità dei docenti, al punto che nella scuola dell’infanzia si registra l’età anagrafica media più elevata. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA