I vantaggi per gli studenti in caso di bocciatura del decreto
Nella mattinata di oggi, 29 ottobre, si concluderà al Senato definitivamente il percorso di conversione del decreto legge 137/08, ormai denominato “decreto Gelmini”. All’esterno di Palazzo Madama stazionano da ieri studenti universitari e degli istituti superiori che, come tanti altri coetanei in Italia, hanno chiesto il ritiro di quel decreto.
Il decreto legge non sarà ritirato, ma se, per qualche ragione, venisse bocciato, quali vantaggi ne trarrerebbero gli studenti? Esaminiamone i contenuti in breve.
Gli studenti puntano ad annullare la nuova formula dell’educazione civica (cittadinanza e Costituzione)? Crediamo che ne siano del tutto indifferenti.
Non vogliono la valutazione con voto in decimi per gli alunni delle medie ed elementari? No, perché tanto loro il voto in pagella ce l’hanno già.
Non vogliono il blocco delle adozioni dei libri di testo per ridurne i costi? Sarebbe autolesionismo.
Non vogliono il maestro unico per gli scolari delle elementari? A Roma direbbero che “non gliene può frega’ de meno”
Non vogliono il rifinanziamento dell’edilizia scolastica? Non crediamo.
Non vogliono riconoscimenti di abilitazione ai docenti delle SSIS e dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria? E perché mai?
Non vogliono il voto in condotta? Forse. Ma sarebbe il classico topolino partorito dalla montagna di manifestazioni che ci sono in tutta Italia.
Ma i tagli alla scuola e all’università? Rimarrebbero là dove sono previsti, cioè in un’altra legge (133/08) varata questa estate nel silenzio delle manifestazioni.
Allora? Il vero obiettivo della bocciatura non sarebbe quindi il decreto stesso, ma il ministro Gelmini che l’ha proposto.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via