I palloni dei bambini sottratti alla scuola

Mentre miliardi di persone in tutto il mondo seguono i Mondiali di calcio e acquistano gadget delle loro squadre soprattutto palloni, centinaia di bambini indiani sono ancora segregati in capannoni a confezionare palloni. Specialmente a Meerut, distretto dello stato settentrionale indiano dell’Utar Pradesh, dove si concentra il piu’ alto numero di bambini confezionatori di palloni.

Alcuni di loro, sono riusciti a scappare ed hanno raccontato a Delhi la loro esperienza, inviando anche una lettera alla Fifa chiedendo regole precise. Soprattutto nella distribuzione del merchandising, per evitare che vengano venduti gadget, particolarmente palloni, confezionati dai bambini. Bachpan Bachao Andolan, portavoce dell’Ong ”Save Childhood Campaign” che e’ riuscita a liberare decine di bambini dalla schiavitu’ di Meerut, ha organizzato una conferenza a Delhi durante i mondiali.

”Molte multinazionali – ha spiegato Bachpan – firmano contratti con piccole aziende locali per la produzione di articoli sportivi a prezzi molto bassi. Queste aziende locali a loro volta subaffittano il lavoro ad altre piccole aziende, soprattutto nella zona di Meerut che impiegano i bambini, sfruttandoli per la cucitura dei palloni al costo della loro salute e della loro educazione”.

Nel confezionamento dei palloni vengono impiegati bambini di massimo sei anni. Le loro dita piccole, infatti, garantiscono una migliore resa nelle cuciture. Molti bambini vengono spediti nelle fabbriche dalle loro famiglie perche’ non possono mantenerli e preferiscono che vadano a lavorare anziche’ a scuola. ”La Fifa – ha detto Satyarthi – dovrebbe emanare proprie direttrici a tutti i produttori ed esportatori di palloni per fermare l’impiego dei bambini. E’ quello che abbiamo chiesto nella lettera. L’anno scorso l’India ha incassato 4 miliardi di rupie nell’esportazione di questi articoli e il 38% arriva dal settore dei palloni”.