I numeri della CGIL

In occasione dello sciopero generale del pubblico impiego del 18 marzo scorso non sono mancate le solite schermaglie sulle percentuali di adesione, e anche questa volta la “forbice” tra i dati dei sindacati e quelli del, anzi dei, Ministeri (MIUR e Funzione Pubblica) è stata assai rilevante: 60% da una parte, 16.6% dall’altra.
Un dato, quest’ultimo, che è stato calcolato dal MIUR (non dalla Funzione Pubblica, come avevamo riferito nella newsletter n. 190 del 21 marzo scorso), che lo ha trasmesso direttamente alle agenzie senza inviarlo al consueto circuito di testate/uffici, e senza pubblicarlo nel suo sito Internet, nell’apposito spazio riservato ai comunicati stampa, a differenza di quanto avvenuto in analoghe precedenti occasioni. Ciò ha tratto in inganno noi, ma non la CGIL scuola, che infatti ci ha fatto notare che i numeri li aveva proprio dati la Moratti (titolo “il Ministero dà i numeri sull’adesione allo sciopero della scuola”). In effetti il MIUR aveva anche questa volta calcolato la percentuale di adesione del personale della scuola allo sciopero tramite verifiche dirette nelle scuole.
Secondo i dati parziali rilevati alle 14.15 dal dicastero di viale Trastevere – riportava la nota ministeriale – la partecipazione del personale del comparto scuola allo sciopero generale indetto dai sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Unicobas, Cobas, Usae, Sin-Cobas, Antes-Scuola e Flp e Funzioni Pubbliche è stata pari al 16.8%. In particolare, nelle 6.136 scuole rilevate (su 11.134) hanno scioperato 95.739 dipendenti (su 568.152 tenuti al servizio)“.