I maestri uomini? In via di estinzione, ma ricercati dalle mamme

Un recente sondaggio dell’associazione “Donne e Qualità della Vita” su un campione di 500 mamme italiane ha portato alla riscoperta del maestro maschio. Quasi sette mamme su dieci ne auspicano il ritorno per queste ragioni: più giocherellone e più simpatico, capace di maggior empatia con i bambini, più affidabile, capace di trasmettere maggior senso di autorevolezza e per tante altre doti positive.
Ma l’auspicio difficilmente si realizzerà.
Un paio d’anni fa alcuni parlamentari della Lega avevano pensato di favorire per legge il ritorno del maestro uomo nella scuola, un po’ come avveniva fino a quasi mezzo secolo fa, quando i posti di maestro riservati agli uomini erano dovuti alla rigida divisione delle scolaresche in classi maschili e femminili.
Dopo il ritorno alla parità, del maestro maschio si sono gradualmente perse le tracce tanto da farlo diventare una specie sempre più rara in via di estinzione.
Oggi la maggioranza femminile sulle cattedre delle elementari è schiacciante: le maestre sono più del 95%.
Cinque anni fa nelle nostre scuole elementari vi erano mediamente 52 maestri maschi su mille docenti; quest’anno la media è già scesa a 46…e continua.
La Regione con la minor incidenza di maestri uomini è l’Umbria (30 maschi ogni mille docenti di elementare), seguita dal Lazio (34) e dal Piemonte (39).
Sembra resistano un po’ di più nella conservazione della specie i maestri maschi delle scuole meridionali: in Basilicata sono in media 77 su mille, in Calabria 66 e in Sardegna 59.