I fondamenti di una filosofia dell’informazione. Un libro di Luciano Floridi

L’informazione, intesa in senso lato come un dato, o un insieme di dati, che dà a chi la riceve (ma anche a chi la produce) un maggiore o minore grado di certezza su un determinato oggetto – materiale o anche simbolico, concettuale – è stata concepita e studiata, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, come elemento imprescindibile per la costruzione della conoscenza in tutti i campi, meritevole dunque di una riflessione teorica autonoma. Una riflessione, insomma, di carattere filosofico.

Un contributo fondamentale in questo senso è quello fornito dall’italiano Luciano Floridi, attualmente direttore del Digital Ethics Center e professore nel programma di Scienze cognitive all’Università di Yale, nonché, dal 2021, docente presso il dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna, dopo aver a lungo ricoperto come ordinario la cattedra di Filosofia ed Etica dell’informazione nell’Università di Oxford.

Frutto dei suoi studi del periodo “inglese” della sua carriera accademica è il volume The Philosophy of Information, pubblicato per la prima volta nel 2011 per la Oxford University Press, oggi opportunamente offerto nella traduzione italiana dall’editore Cortina, che ha già pubblicato altri suoi importanti volumi, tra i quali La quarta rivoluzione (2017), ed Etica dell’intelligenza artificiale (2022).

La prima parte del libro (capitoli 1-3) è dedicata alla definizione teorica della Filosofia dell’Informazione, che per la sua ampiezza e pervasività Floridi non esita a proporre come una “philosophia prima” (pagg. 11-48). Nei due capitoli successivi vengono approfonditi alcuni concetti e problemi attinenti alla veridicità dell’informazione, alla “fondazione dei simboli” con i quali essa viene rappresentata, veridicità da verificare peraltro attraverso l’azione (un approccio metodologico che Floridi definisce “prasseologico”), e che quindi non dà certezze assolute. 

Negli altri cinque capitoli, il volume cerca di rispondere, anche attraverso una serie di esempi e casi concreti, ad alcune delle classiche domande che attraversano la storia della filosofia nei diversi campi della logica, dell’estetica, dell’etica, dell’epistemologia, ponendosi dal punto di vista della teoria dell’informazione. Una chiave di lettura e comprensione di tali problemi, argomenta Floridi, può essere offerta dalla “teoria reticolare della conoscenza”, che è il processo che consente alle singole informazioni, solo se pensate all’interno di una rete, di diventare conoscenza: senza tale rete le informazioni resterebbero “una pila di verità o un elenco casuale di informazioni che non riescono a dare senso alla realtà che intendono delineare” (pag. 314).

È in tale dimensione relazionale, conclude l’autore, che va colta l’essenza della Filosofia dell’Informazione. 

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