I crediti scolastici segnano il destino dell’esame di Stato

Su dieci studenti che si presentano all’esame di Stato con 5 punti di credito o meno, cinque sono bocciati e quattro raggiungono appena 60 su 100. È il risultato di uno studio statistico condotto dall’Invalsi (www.cede.it) sugli esami di Stato 2004.
Sulla base della ricerca dell’Invalsi sul rapporto tra crediti scolastici riconosciuti ed esiti finali dell’esame, si può quasi prevedere come andranno le cose per molti studenti, a cominciare, ad esempio, proprio dal conseguimento o meno della maturità.
I crediti scolastici – introdotto dalla riforma dell’esame di Stato – sono già un pezzo di esame prima delle tre prove scritte, con punteggi che arrivano al massimo a 20 punti e che i consigli di classe attribuiscono sulla base degli scrutini e delle valutazioni degli ultimi tre anni scolastici.
Sopra i dieci punti si può essere più sicuri del conseguimento della maturità e di votazioni finali che vanno al di là del minimo. Al di sotto il rischio è pesante.
Con 16 e più punti di credito scolastico si può sperare invece di arrivare anche al massimo punteggio di 100, grazie anche ai bonus di cui le commissioni esaminatrici dispongono.
L’83% dei ragazzi che si presentano all’esame di Stato con il massimo di credito (20 punti), secondo lo studio Invalsi, ha la probabilità di fare l’en plein. Più della metà degli studenti che hanno 19 punti di credito possono arrivare a 100 su 100.
Vi è da dire che i punti del credito scolastico si sommano ai punti delle prove e del colloquio finale e, pertanto, concorrono essi stessi a raggiungere punteggi finali elevati.
Per ciascuna delle tre prove i commissari dispongono di 15 punti, per un totale di 45; per il colloquio finale dispongono invece di 35 punti. In ciascuna delle tre prove non si può scendere sotto i 10 punti, nel colloquio sotto a 22.
Il bonus (5 punti al massimo) non salva però chi si trova ai minimi punteggi, ma premia chi ha un credito di almeno 15 punti e un risultato nelle prove di esame di almeno 70 punti.