I conti che non tornano: 2002, le responsabilità di questo Governo

Lasciando il 2001, come stanno andando le cose nel 2002? Nel Consiglio dei ministri di fine giugno il governo, nel fare una verifica dell’andamento della spesa a metà anno e quindi della raggiungibilità degli obiettivi per il 2002, ha registrato un peggioramento nell’equilibrio dei conti di 1,3 miliardi di euro. Da dove viene la maggior spesa? Neanche a dirlo, soprattutto dalla scuola, come ha riportato il comunicato stampa della presidenza del Consiglio, in cui si fa esplicito riferimento “all’adeguamento degli oneri per il personale della scuola”.
In particolare sembra che lo scostamento rispetto alle previsioni di spesa per la pubblica istruzione superi il miliardo di euro e che sia dovuto principalmente alle deroghe concesse per gli insegnanti di sostegno e all’eccessiva proliferazione dei progetti per il miglioramento dell’offerta formativa delle scuole: importo che verrà coperto con l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno in corso.
A questo punto diventa difficile attribuire tutta la responsabilità alla situazione ereditata dal precedente governo, riesce difficile far credere che dopo 14 mesi non ci fossero le condizioni per interventi correttivi. Ecco allora che il ministro Moratti, che ben conosce le regole delle aziende in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, probabilmente comincia ad avere un sonno agitato; se non per il timore di poter divenire vittima dello spoils system, quanto meno per il rischio che la sua immagine di manager decisionista possa scolorirsi. La scuola si conferma una brutta gatta da pelare.