I Cobas si preparano allo sciopero generale del 14 novembre

In un quadro generale caratterizzato da un massacro sociale è ancora una volta la scuola pubblica la vittima sacrificale, visto che per essa la legge che verrà votata alla Camera tra il 14 e il 16 novembre prevede l’aumento dell’orario (a parità di salario) di un terzo ai docenti delle medie e delle superiori, con la conseguente espulsione di altre decine di migliaia di precari, la deportazione degli insegnanti ‘inidonei’, il blocco infinito di contratti e scatti di anzianità. E a tutto questo scempio si aggiunge la legge Aprea-Ghizzoni, passo decisivo per l’aziendalizzazione della scuola, l’eliminazione degli organi collegiali, la vittoria della scuola-quiz e della gestione della didattica da parte di aziende e imprese a fini di profitto; nonché il ridicolo concorsaccio per dividere e ricattare ulteriormente i precari“. Così, in una nota, il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi.

Il leader dei Cobas ricorda: “Abbiamo una occasione rilevante per bloccare questo disastroso processo grazie allo sciopero generale del 14 novembre. Esso è partito da tutti i sindacati e movimenti sociali spagnoli, in lotta da tempo contro la crisi pagata dai settori più deboli e indifesi della società e si è poi esteso al Portogallo e alla Grecia con analoga partecipazione di popolo. La sconfitta delle politiche liberiste non può avvenire in un solo paese: dunque va raccolto l’appello dei tre popoli affinché il 14 sia davvero la prima, grande e unitaria mobilitazione popolare europea“.