I Cobas confermano lo sciopero degli scrutini

Sciopero degli scrutini” contro i tagli perché “nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata“. L’iniziativa è ribadita da Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas.

Una analoga mattanza di posti di lavoro nel settore industriale – prosegue Bernocchi – ad esempio il licenziamento da settembre di 41mila operai per una ipotetica chiusura di tutti gli stabilimenti Fiat in Italia e di tutti i petrolchimici, scatenerebbe, e giustamente, il finimondo.

Persino i sindacati passivi e la sedicente ‘opposizione’ di centrosinistra sarebbero costretti a reagire: mentre la annunciata eliminazione di 41 mila docenti ed Ata lascia tutti costoro, figuranti solo nel teatrino del piu’ vacuo antiberlusconismo, silenziosi e complici“. Dopo, prosegue Bernocchi, “i massicci tagli già operati quest’anno e la catastrofica ‘riforma delle superiori’, la distruzione della scuola pubblica va fermata, i 41 mila tagli vanno cancellati. La lotta deve culminare in una fine di anno scolastico fortemente ‘movimentata’“.

Per questo, conclude Bernocchi, “l’Assemblea Nazionale dei Cobas, conclusa ieri a Salerno, ha convocato (oltre a manifestazioni cittadine, presìdi permanenti davanti agli Uffici Scolastici provinciali e regionali, picchetti davanti alle scuole), raccogliendo l’appello lanciato dal movimento dei precari in lotta, due giorni di sciopero nazionale durante lo svolgimento degli scrutini, con un calendario differenziato a livello regionale, a causa dei diversi tempi di conclusione dell’anno scolastico. Docenti ed Ata sciopereranno per l’intera giornata, non svolgendo gli scrutini né alcuna altra attività, il 7-8 giugno nelle regioni Emilia-Romagna, Calabria e nella Provincia di Trento; 10-11 giugno nelle regioni Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno per le regioni Sardegna e Umbria; 14-15 giugno per tutte le altre regioni e per la Provincia di Bolzano“.

Lo sciopero è convocato per “la cancellazione dei 41 mila tagli, l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti allo stremo per carenza di risorse, il ritiro della ‘riforma’ delle superiori e delle proposte di legge Aprea e Cota, la restituzione a tutti/e dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea“.

Infine, Bernocchi ricorda che “gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge 146 fino a due giorni (esclusi quelli delle classi ‘terminali’)” e che “è illegale svolgere scrutini prima della fine dell’anno scolastico, e i Cobas denunceranno i capi di istituto che lo facessero, così come spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero; i docenti in sciopero non possono essere sostituiti; organizzeremo – conclude – ‘casse di resistenza’ per dividere l’onore della trattenuta che sara’ dell’intera giornata“.