I candidati ci sono ma molti posti a concorso non verranno assegnati, a meno che…

Intervistata nella prima giornata di prove, una candidata ha criticato le scelte programmatiche del concorso, sostenendo che in matematica vi è un numero di posti superiore al numero dei candidati.

C’è una mezza verità in quella considerazione, ma nel complesso la realtà è ben diversa: ci sono più candidati che posti, come anche nel sostegno di scuola primaria e, forse (se la pubblicazione di tutte le prossime sedi d’esame lo confermeranno definitivamente), anche nel sostegno della secondaria.

Per matematica, classe di concorso A28, i posti a concorso sono 4.056 e i candidati sono 4.529: come si vede, vi sono più candidati che posti. Ma se si scende nel dettaglio a livello territoriale la situazione è diversa.

In Piemonte, per ricoprire tutti i 552 posti, mancano 169 candidati; in Sardegna ne mancano 34, in Lombardia 15 e in Veneto 3. Complessivamente mancano 221 candidati per assicurare la copertura di tutti i posti. Per contro, nelle altre regioni risultano 694 candidati in eccedenza.

La conseguenza è che vengono a mancare proprio quei docenti che servono a far avanzare il livello di progresso scientifico e tecnologico del Paese, in quanto i laureati del gruppo scientifico, specialmente quelli provenienti da ingegneria informatica e da ingegneria informatica ed automatica, nonché i laureati in informatica presentano elevate percentuali di occupazione in altri settori, con livelli retributivi migliori di quelli della scuola.

Per il sostegno nella primaria la situazione è analoga: vi sono 3.799 posti a cui concorrono 5.290 candidati. Anche qui vi sono più candidati che posti, ma nel dettaglio la situazione è diversa.

In Lombardia, per ricoprire tutti i 1.148 posti, mancano 395 candidati; nel Veneto ne mancano 72, in Piemonte 45, in Liguria 6 e in Friuli VG 5. Complessivamente mancano 523 candidati per assicurare la copertura di tutti i posti. Per contro, nelle altre regioni risultano 2.014 candidati in più.

Lo squilibrio per matematica e per il sostegno nella primaria (e per altre classi di concorso) non dipende, quindi, da una programmazione sbagliata, ma dalle scelte personali dei candidati.

Si può porre rimedio al vuoto di quei posti (forse oltre 2mila) che non verranno assegnati?

Poiché questa evenienza si verificherà concretamente dopo il secondo anno del triennio quando le graduatorie dei vincitori si saranno già esaurite, vi è tempo per cercare una soluzione che serva alle scuole e ai candidati. Quale?

Istituire un graduatoria nazionale a cui i candidati inseriti nelle graduatorie regionali di merito possono iscriversi a domanda per ottenere l’assegnazione dei posti rimasti senza vincitori.

E poi potrebbe essere necessario intervenire anche a livello contrattuale, con maggiori risorse, per incentivare l’offerta di alcune categorie di docenti per le quali, come emerge dall’analisi dei dati, certamente non esaustiva, c’è carenza in alcune aree del paese. Bisogna entrare nell’ordine delle idee di affrontare con coraggio e determinazione il problema.