Grave attacco via social al sottosegretario Azzolina

La cultura dell’immissione in ruolo ope legis contro il dettato costituzionale che richiede il concorso per accedere ai posti pubblici ha fatto in queste ore una vittima illustre: il sottosegretario all’istruzione on. Lucia Azzolina.

La sua “colpa” è l’aver difeso nel decreto scuola salva-precari (DL 126) la via del reclutamento attraverso concorsi ordinari e straordinari, anziché l’immissione diretta in ruolo dei precari storici carichi di servizio.

Sui social alcuni (presumibilmente insegnanti precari) l’hanno pesantemente attaccata, con ingiurie, minacce e, addirittura, auguri di morte.

Da questi docenti che siedono in cattedra con un ruolo che dovrebbe essere anche educativo, si sono dissociati altri precari che, pur dissentendo nel merito della nuova norma, non hanno condiviso il clima d’odio di quei messaggi, un clima che pervade anche la scuola.

Numerosi gli attestati di solidarietà nei confronti della sottosegretaria, a cui in modo incondizionato si aggiunge anche quello della redazione di Tuttoscuola.

A volte si può dissentire nel merito di alcune proposte, ma è inaccettabile si vada oltre la critica, passando agli insulti e alle minacce. Ed è preoccupante che ad oltrepassare il limite siano coloro che dovrebbero guidare le giovani generazioni alla convivenza democratica.

Non sono per la verità immuni da responsabilità per questo clima neanche esponenti del mondo sindacale e politico che hanno illuso molti precari, sostenendo un loro presunto diritto alla stabilizzazione senza se e senza ma.