Gran Bretagna. Il ministro licenzia il garante degli esami
Gli esami di maturità (“A level”) di quest’anno hanno registrato in Gran Bretagna, ma più specificamente in Inghilterra, votazioni medie sensibilmente più basse rispetto a quelle degli anni scorsi. I voti più alti sono stati assegnati col contagocce, e i ricorsi contro i giudizi delle commissioni di valutazione (in Inghilterra si può chiederne la revisione) sono triplicati. Molti studenti si sono visti precludere l’accesso alle Università più prestigiose, legato al conseguimento di voti alti, e il ministro dell’educazione Estelle Morris è stata messa sotto accusa dai giornali e in Parlamento, e non solo dai deputati dell’opposizione. Le si rimproverava di non aver gestito con il necessario equilibrio e autorevolezza la politica scolastica del governo, lasciando troppo potere alla autorità scolastica indipendente preposta alla definizione degli standard e all’organizzazione degli esami (la “Qualification and Curriculum Authority”, QCA).
Messa sotto pressione dall’opinione pubblica, il ministro ha nominato una commissione di inchiesta, presieduta dall’ex Ispettore capo Mike Tomlinson, che nel giro di una settimana ha presentato al ministro un rapporto preliminare, che peraltro non segnalava particolari anomalie o irregolarità, ma esprimeva solo l’impressione che la QCA avesse invitato le commissioni d’esame ad essere severe, a salvaguardia degli standard di qualità degli studi.
Tanto è bastato al ministro per licenziare su due piedi il pur prestigioso capo della QCA, sir William Stubbs. Ora è probabile che sulla base del rapporto Tomlinson le commissioni d’esame saranno invitate a rivedere i loro giudizi e ad alzare i voti. Ma bisognerà vedere se e in che misura esse saranno disponibili a farlo. I presidi delle scuole secondarie, intanto, hanno chiesto che in sede di esame si tenga maggior conto del curriculum e dei giudizi degli insegnanti.
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