Graduatorie Provinciali Supplenze: chi ha ragione?

Secondo Pino Turi, segretario della Uil scuola, sulle Graduatorie Provinciali Supplenze (GPS)siamo di fronte ad una vera catastrofe: da tutte le regioni arrivano segnali netti di protesta di migliaia di precari che non ritrovano il riconoscimento dei loro titoli. Errori, punteggi sballati, valutazione dei servizi inesatta, neanche l’algoritmo di Renzi fece tanto”. Ma dal Ministero dell’Istruzione arriva una secca smentita: “Insensato parlare di caos: su oltre 1,9 milioni di domande pochissime segnalazioni, tutte in via di risoluzione”, si legge in un comunicato stampa del MI, che poi entra puntigliosamente nei dettagli: “Sono oltre 753 mila gli aspiranti che hanno chiesto l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1.938.928 domande (gli insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso). Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all’esclusione di quasi 40 mila domande che presentavano anomalie”.

Sui quasi due milioni di posizioni individuali trattate, prosegue la nota,“l’Amministrazione scolastica, centrale e territoriale, ha condotto e sta conducendo tutti i necessari controlli anche sulla base di segnalazioni di possibili errori da rettificare, peraltro in numero infinitesimale rispetto alla mole di domande valutate. Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante”. 

Tra le “migliaia di precari” scontenti di cui parla Turi (mentre l’Anief prevede “decine di migliaia” di ricorsi al TAR) e il “numero infinitesimale di errori da rettificare” di cui parla l’ufficio stampa della ministra Azzolina c’è un contrasto radicale. Chi ha ragione? Lo stesso Ministero parla di 40.000 domande respinte a causa di “anomalie” evidentemente ritenute insanabili. Ma l’Anief non le giudica tali, visto che si predispone a un’altra ondata di “decine di migliaia” di ricorsi. Il rischio è che ancora una volta la macchina si inceppi, e che a rimetterci siano gli studenti. L’incertezza del diritto regna sovrana.