Governo/1. Navigazione difficile. Cambia il sottosegretario all’istruzione

Il governo ha superato l’ennesimo scoglio sul suo cammino, ma non è detto che la precarietà della maggioranza che lo sostiene sia diminuita, e non è detto che di qui a breve non si presenti qualche altra situazione critica capace di mettere in crisi l’attuale esecutivo.

Un segno delle difficoltà incontrate dal presidente Berlusconi nel riaggregare la maggioranza lo si è colto anche nelle vicende che hanno riguardato la composizione del governo e che hanno portato alla promozione a viceministro di due sottosegretari inquieti (Catia Polidori, ex Fli, e Aurelio Misiti, in passato Idv) e alla nomina di un nuovo sottosegretario, il deputato calabrese Giuseppe Galati (ex Udc) che è approdato al Ministero dell’istruzione dove ha preso il posto di Guido Viceconte, a sua volta spostato al ministero degli interni. Per Berlusconi “la squadra all’istruzione era carente”, anche se poi in realtà quantitativamente è rimasta la stessa.

Quanto a lungo potrà reggere l’attuale equilibrio instabile è difficile dire. Berlusconi punta alla scadenza naturale della legislatura nel 2013, ma c’è chi dà per molto probabili le elezioni nella primavera 2012. In ogni caso, almeno per quanto riguarda il settore dell’istruzione scolastica e universitaria, il baricentro delle decisioni che saranno prese nei prossimi mesi non sarà collocato nel Parlamento ma nell’attività di governo, che si troverà a gestire le ricadute amministrative delle leggi approvate negli scorsi anni. Le riforme targate Gelmini, ultima quella dell’università, sono in via di consolidamento o implementazione, e costituiranno nel complesso una base di riferimento dalla quale nessun governo futuro potrà facilmente prescindere.