Governo battuto sugli esami di riparazione. Una vittoria di Pirro

Il 17 ottobre il Senato ha approvato a larga maggioranza un ordine del giorno proposto dal senatore leghista Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, che contesta il ripristino degli esami di riparazione.
Il ministro dell’istruzione Fioroni, secondo Calderoli, “ha surrettiziamente reintrodotto gli esami di riparazione chiamandoli in forma diversa, attraverso un semplice atto amministrativo come un decreto ministeriale“, ma non può farlo “perché gli esami di riparazione sono stati aboliti per legge, e quindi chiunque voglia reintrodurli deve far approvare una legge in tal senso da parte del Parlamento, che non può essere espropriato di questo potere decisionale“.
Il problema non esiste, hanno subito replicato il ministro e il viceministro Bastico, perché si è operato all’interno delle legge vigente (quella approvata nel 1994 su proposta dell’allora ministro D’Onofrio), semplicemente spostando in avanti, alla vigilia del nuovo anno scolastico, la verifica dell’effettivo recupero dei debiti.
Così stando le cose, stupisce che la tesi del senatore Calderoli abbia trovato un consenso così ampio nell’aula del Senato, ben al di là dei numeri dell’opposizione. Stupisce e preoccupa perché potrebbe indicare, come ha notato Ernesto Galli della Loggia sul “Corriere della Sera” di venerdì scorso, un cedimento di troppi senatori alla “demagogia antigovernativa” (vale per l’opposizione) o “all’opinione pubblica da essi stupidamente identificata con i ragazzotti della piazza studentesca di sinistra” (il riferimento è qui, evidentemente, ai senatori del centro-sinistra), o viceversa perché potrebbe essere un segnale di malessere anche della maggioranza rispetto alle politiche formative del governo.
L’iniziativa del sen. Calderoli non produce alcun effetto sulla concreta conversione in legge del decreto legge, perché l’impegno per il momento assunto dal Senato consiste solo in un approfondimento delle questioni da svolgersi in sede di Commissione Cultura, il cui esito sarà preso come riferimento per eventuali iniziative. Insomma una vittoria di Pirro. Sulla sostanza della questione (la necessità che i debiti vengano effettivamente saldati) crediamo esista un ampio consenso nell’opinione pubblica e nel mondo della scuola, come rileva anche un altro autorevole editorialista del quotidiano milanese, Angelo Panebianco.