Gli stipendi degli insegnanti della media più vicini all’Europa

Quattro anni fa, quando il ministro De Mauro subentrò al ministro Berlinguer, tra i suoi primi interventi denunciò all’opinione pubblica, con piglio quasi sindacale, lo scandalo degli stipendi dei docenti italiani, fermi all’ultimo gradino dei paesi europei e, anzi, quasi del terzo mondo.
Il ministro aveva ragione, già nel momento della sua denuncia le cose erano migliorate e, ora si sa dal dossier Ocse rielaborato dall’Uil-scuola, che nel 2001 vennero compiuti ulteriori passi avanti.
La denuncia di De Mauro servì a rendere di dominio pubblico una situazione che solamente i sindacati di categoria si ostinavano, poco ascoltati, ad evidenziare. Il rinnovo del contratto per il 2002-2003 avvenne all’insegna dell’avvicinamento ai livelli retributivi dell’Europa.
Sarà interessante sapere dal prossimo rapporto Ocse se e come l’ultimo contratto dei docenti italiani abbia conseguito un avvicinamento sensibile all’obiettivo della retribuzione europea.
Per il momento si può notare che i più europei in fatto di stipendio sono i docenti di scuola media che partono con uno stipendio iniziale più alto della media europea (25.400 dollari lordi annui contro i 25.329 dell’UE) e maggiore ancora di quella dei paesi dell’Ocse.
A 15 anni di carriera però i colleghi europei sopravanzano gli italiani per una percentuale di 108,39% a 100% e al raggiungimento dello stipendio massima in carriera li precedono ancora (107,23% a 100%).
Va un po’ meglio nel confronto con i Paesi dell’Ocse, di poco più avanti dei colleghi italiani.
Meno rosea la situazione dei docenti della primaria e della secondaria superiore, ma forse il prossimo raffronto, forte dell’ultimo contratto, potrebbe far intravedere anche a loro l’Europa.