Gli italiani anziani si impegnano di più nell’educazione degli adulti

Nell’invitare i Paesi dell’Unione (COM(2006)614 del 23.11.2006) ad un maggiore impegno per l’educazione degli adulti (lifelong learning), la Commissione europea ha reso nota anche la partecipazione dei cittadini europei tra i 25 e i 64 anni di età (fascia lavorativa) alle attività di istruzione e formazione nel 2004 e 2005.

La media dei 25 Paesi dell’Unione è dell’11% (cioè poco più di un adulto su 10 ha partecipato o partecipa ad iniziative formali o non formali di educazione degli adulti).

Per l’Italia la media è molto più bassa: 6,5%, pari cioè ad un adulto ogni 16 che partecipa ad attività di educazione o formazione.

La differenza rispetto alla media degli altri Paesi dell’Unione non deriva dalla partecipazione ad attività formali di tipo scolastico (l’Italia è nella media europea), bensì dalla scarsa partecipazione ad altre attività non formali per adulti, organizzate da istituzioni non pubbliche o appositamente costituite.

Nella fascia degli anziani, dai 55 ai 64 anni di età, gli adulti italiani se la cavano molto meglio dei “giovani”, con una partecipazione leggermente al di sopra della media europea, anche se c’è da rilevare che le donne italiane di questa fascia di età si fanno coinvolgere meno delle loro coetanee europee in iniziative di lifelong learning.