Quante ore per gli analfabeti nei CPIA? Fino a 400 annuali

Un’insegnante che lavora in un Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) ha inviato questa domanda alla redazione di Tuttoscuola: “Potreste aiutarmi a capire quale spazio trovino (o dovrebbero trovare) le persone adulte analfabete nell’Offerta Formativa dei CPIA? Almeno in termini di ore, cosa è loro garantito a livello normativo?”

 Di seguito la nostra risposta:

Per un riferimento normativo utile al chiarimento richiesto occorre approfondire quanto in merito prevedono l’articolo 4 del DPR 29 ottobre 2012, n. 263Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti” e le successive Linee guida emanate con decreto interministeriale 12 marzo 2015Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”, pubblicate nel Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale„ n. 130 dell’8 giugno 2015.

Partendo appositamente da queste ultime (Linee guida dei CPIA), gli allegati B – Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana – dispongono nell’allegato B2, relativamente agli orari annuali delle attività, che le ore previste per tali attività di alfabetizzazione sono 200 (cfr. pag. 75 del Supplemento alla GU n. 130/2015).

Definito, dunque, preventivamente l’orario annuale riservato all’alfabetizzazione della lingua italiana previsto per gli adulti stranieri, va esaminato quanto prevede il DPR 263 all’articolo 4, con particolare riferimento al terzo periodo del comma 4.

“In assenza della certificazione conclusiva della scuola primaria, l’orario complessivo (dei percorsi di primo livello – N.d.R.) può essere incrementato fino ad un massimo di ulteriori 200 ore, in relazione ai saperi e alle competenze possedute dallo studente. Tale quota, articolata secondo le indicazioni contenute nelle linee guida di cui all’articolo 11, comma 10, può essere utilizzata anche ai fini dell’alfabetizzazione in lingua italiana degli adulti stranieri, di cui al comma 1, lettera c).

Queste ulteriori 200 ore possono dunque avere due utilizzi non alternativi tra di loro:

  1. Sia nei confronti degli iscritti ai percorsi di primo livello (scuola secondaria di I grado, di cui all’art. 4, comma 1, lett. a) del DPR 263), relativi al primo periodo didattico, in relazione ai saperi e alle competenze possedute dallo studente;
  2. Sia nei confronti degli adulti stranieri che frequentano i percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (AALI) per i quali è già previsto l’utilizzo di 200 ore come dall’allegato B2 di cui sopra.

È di tutta evidenza che i CPIA possono avvalersi di entrambe le fattispecie, in base alle esigenze rappresentate dall’utenza.

Per corrispondere, dunque, alla domanda della nostra lettrice è corretto e legittimo prevedere un incremento dell’orario per l’alfabetizzazione della lingua italiana (le 200 ore previste dalle linee guida) per un massimo di ulteriori 200 ore (previste dal terzo periodo del comma 4).

A nostro parere, conseguentemente il CPIA è tenuto ad operare in questo modo:

  1. il terzo periodo del comma 4 non può essere disatteso e il Centro non può esimersi dal dare applicazione al dispositivo citato, come atto dovuto in presenza di adulti analfabeti iscritti;
  2. accertati e valutati complessivamente i livelli di conoscenza e competenza posseduti dagli adulti analfabeti iscritti, il Centro delibererà il ricorso alla quota oraria fino ad un massimo di 200 ore annuali, tenendo conto dell’accertata necessità di potenziare le conoscenze dell’utenza.

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