Gli istituti d’arte passeranno ai professionali?

Nei giorni che hanno preceduto l’approvazione definitiva dei regolamenti di riforma delle superiori da parte del Consiglio dei Ministri si è registrato un giallo sulla sorte degli attuali istituti d’arte che, contrariamente a quanto previsto, anziché confluire nei nuovi licei artistici, avrebbero dovuto confluire negli istituti professionali.

L’anticipazione era stata data dal sottosegretario Pizza nel corso dell’incontro con i sindacati della scuola al Miur. La novità era stata riportata dalla Cgil-scuola e Tuttoscuola aveva avanzato dubbi sulla fondatezza della notizia anticipata proprio poche ore dell’ok del Consiglio dei ministri.

Da quanto risulta da successivi approfondimenti, va detto che qualcosa di vero c’era in quella anticipazione. Gli istituti d’arte confluiscono naturalmente nei licei artistici, tuttavia sembra che potranno chiedere  eventualmente agli USR il passaggio agli istituti professionali per l’industria e l’artigianato. Saranno poi le Regioni a dare l’imprimatur nell’ambito della programmazione della rete sul territorio.

Non si tratterebbe quindi di un passaggio all’istruzione professionale, ma di una facoltà di chiedere il passaggio rimessa alle istituzioni scolastiche.

Il momento avanzato dell’anno e la prossima scadenza delle iscrizioni potrebbero, però, rendere difficile (ma non impossibile) questa confluenza su domanda. In caso diverso (e per tutti gli istituti che non si vorranno avvalere di questa opzione) il futuro degli istituti d’arte non potrà che essere quello del liceo artistico nei suoi sei indirizzi (arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia).