Gli assenti hanno sempre torto

Si continuerà a discutere per diverso tempo su quel "Porta a porta" di venerdì scorso dove sostanzialmente non vi è stato confronto sulle questioni controverse della riforma.
Alcune parti politiche hanno cercato di addossare al conduttore Vespa la responsabilità di questo confronto mancato, ma in effetti, attraverso le precisazioni fornite dall’interessato al "Corriere della sera", non si può incolpare lui per l’esito della vicenda.
La presenza del presidente del Consiglio alla trasmissione ha modificato la natura del dibattito previsto, spostandone ovviamente l’interesse dal campo prettamente scolastico a quello politico.
L’autoinvito dell’on. Fassino ne è stata la prova.
I no a catena che si sono succeduti hanno portato, come si è visto, a lasciare tutta la scena agli esponenti della maggioranza. L’inadeguatezza degli interlocutori o il loro atteggiamento compiacente ha impedito un reale confronto sui temi caldi della riforma.
Poiché vi erano comunque condizioni per essere presenti (non va dimenticato che l’ex-ministro De Mauro, autorevole per competenza e per esperienza ha preferito dare forfait per non caricarsi del peso politico della trasmissione, e, dietro di lui, hanno abbandonato la scena rappresentanti di associazioni della sinistra), la posizione aventiniana assunta dalle opposizioni si è dimostrata alla fine improduttiva.
Il mancato contraddittorio ha dato risalto alle "verità" della maggioranza (che sarebbe risultata più credibile se affermata e dimostrata hic et nunc dopo le tesi dell’opposizione) e non ha fatto emergere le "ragioni" di chi da mesi contesta la riforma.
Ma gli spettatori hanno ascoltato le parole non i silenzi…