Giornata mondiale dell’insegnante. Di qualità

La ‘giornata mondiale dell’insegnante’ (World Teacher Day), istituita dall’Unesco nel 1994, viene celebrata il 5 ottobre di ogni anno in oltre 100 Paesi con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dei docenti nella educazione delle nuove generazioni in generale, ma con particolare riferimento a quelle residenti nei Paesi sottosviluppati.

In questa iniziativa l’Unesco è infatti affiancata da altri organismi impegnati sul fronte della Education for all: l’ILO (International Labour Organization), l’UNICEF, l’UNDP (United Nations Development Programme) e EI (Education International).

La parola d’ordine di quest’anno, scelta dall’Unesco e dai suoi partner, è “Call for Teachers”, traducibile in “Cercansi insegnanti”, un appello che si spiega con la carenza di insegnanti che si registra in molti Paesi (ne servono oltre 5,2 milioni per il 2015, di cui 3,5 per sostituire quelli in uscita), e soprattutto in quelli poveri che ne avrebbero più bisogno.

Per una educazione di qualità però, avverte l’Unesco, servono insegnanti di qualità, cioè “ben addestrati, valorizzati, supportati e motivati”, mentre in molti casi essi restano sotto qualificati, mal retribuiti e poco riconosciuti a livello sociale.

In Italia la ricorrenza ha avuto un’eco limitata: alcuni convegni nazionali, tra i quali uno della Gilda degli insegnanti insieme all’Associazione Docenti Art. 33, e un altro promosso dall’AIMC, che ha registrato l’autorevole intervento del Presidente del Senato Pietro Grasso; una iniziativa della Flc Cgil in una scuola di Torino, e poco altro.