La Onlus presenta, in un’infografica, i dati relativi al tasso di analfabetismo e di abbandono scolastico nel mondo lanciando un messaggio di speranza

Si celebra domani, 8 settembre, la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, una ricorrenza il cui obiettivo è mantenere alta l’attenzione di tutti gli Stati della comunità internazionale sulla necessità di garantire nel mondo l’accesso ad uno dei più importanti diritti della persona.

L’analfabetismo è una condizione ampiamente diffusa nel mondo, vissuta da milioni di persone, 758 per l’esattezza di cui 477 milioni sono donne. Sono numeri importanti, che ci dipingono un quadro tutt’altro che rassicurante.

Gli stati più colpiti sono l’Africa Subsaharina (dove vive il 26% della popolazione analfabeta globale) l’Asia Meridionale (51% della popolazione analfabeta globale) come sottolineato dai dati condivisi da ActionAid Italia che, in occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, pubblica, attraverso un’infografica, un’istantanea dei numeri del problema e delle conseguenze ad esso imputate. Mettendo in primo piano anche il lavoro portato avanti ogni giorno per combattere il problema della negazione del diritto all’istruzione nel mondo, ActionAid fa riflettere sulla possibilità che ognuno di noi ha di contribuire al cambiamento, reso possibile in tanti modi tra cui l’adozione a distanza.   

Le situazioni limite vissute da intere comunità sono tanto le cause quanto le conseguenze dell’alto tasso di analfabetismo registrato: povertà, assenza di lavoro e diffusione del lavoro minorile, discriminazioni di genere e assenza di strutture scolastiche qualificate sono aspetti sui quali tutti siamo chiamati a riflettere per capire come dare il nostro piccolo contributo e porre un freno ad uno dei mali del mondo che, nel 2017, non siamo ancora riusciti a sconfiggere.

Al problema dell’analfabetismo si associa poi quello dell’abbandono scolastico che colpisce 124 milioni di bambini e adolescenti cui di fatto è negato il diritto di vivere l’infanzia.

Molti bambini sono costretti ad abbandonare gli studi per dedicarsi a lavori precari, e pericolosi per le loro giovani vite, a causa della povertà che imperversa sulle loro famiglie. Altri non sanno neanche cosa sia un banco di scuola, costretti sin dalla nascita a sopravvivere piuttosto che a vivere. Sono persone cui è negata la speranza di un futuro dignitoso.

In occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione riflettiamo per rispondere ad un semplice quesito: è possibile il cambiamento. La risposta è dentro ognuno di noi.

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