Gestione casi Covid a scuola: possibile distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati nella primaria

Distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati anche nella scuola primaria. Sarebbe questa una delle principali novità in fatto di gestione dei casi Covid a scuola e relative quarantene, come segnala Repubblica, risultato delle ultime riunioni tra tecnici del Ministero della Salute e dell’istruzione. Le novità potrebbero essere ufficializzate nei prossimi giorni, dopo la riunione del tavolo tra i tecnici del Ministero della Salute e i rappresentanti delle Regioni e il parere del Comitato Tecnico Scientifico. Intanto i sindacati della scuola dichiarano il fallimento del tampone a t0. FLC Cgil: “Occorrono provvedimenti urgenti“.

Anche tra gli alunni under 12, quando ci saranno due casi in una classe, i vaccinati potrebbero quindi continuare a frequentare le lezioni, mentre gli altri andranno in Dad. Ma questo non basterebbe per le Regioni che chiedono anche altre semplificazioni come, ad esempio, che il rientro in classe, finito il periodo di quarantena, sia possibile senza tampone negativo, punto che però resta ancora molto discusso. “Basta caos nelle scuole: chi è vaccinato con tre dosi non deve andare in dad. Restino a casa solo i positivi e chi non è vaccinato“. Questa una delle richieste delle Regioni al Governo, come informato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, al termine di una riunione con i governatori. “C’è una posizione comune delle Regioni, chiediamo una semplificazione importante delle regole Covid alla luce del quadro della pandemia: dal conteggio dei malati Covid vanno tolti i ricoverati per altre patologie e vanno anche semplificate le norme per le scuole” ha detto anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

Un primo passo verso nuove misure è stato fatto nei giorni scorsi con la previsione delle mascherine gratis ad alunni e personale in regime di auto sorveglianza.

Intanto si è svolto nel pomeriggio dello scorso 24 gennaio, l’incontro del tavolo previsto dal Protocollo per la sicurezza nella scuola sottoscritto nell’agosto del 2021. “In questa particolare fase dell’emergenza pandemica, riteniamo ancor di più necessaria l’adozione di misure a garanzia di un’attività didattica in sicurezza – ha dichiarato FLC Cgil -, misure non volte a ridurre il diritto degli alunni all’attività in presenza ma a renderlo più certo, con indicazioni univoche alle scuole che stanno vivendo una grande confusione, dovendo sottostare a comunicazioni delle Asl che hanno comportamenti difformi da territorio a territorio e dovendo rispondere alle mille e diversificate richieste delle famiglie di alunni e studenti“.
 
Riteniamo fondamentale innanzitutto rivedere le norme sulla rilevazione del t0 – t5 nella primaria – ha detto ancora il sindacato di Sinopoli -, il cui fallimento è sotto gli occhi dello stesso Ministero. La sorveglianza con testing ha senso solo se viene assicurata la possibilità di effettuare il tampone t0 a tutta la classe con immediatezza e consentendo alle scuole, in caso di impossibilità ad effettuarlo subito, la possibilità di ricorrere direttamente alla dad per 10 giorni. Occorre poi prevedere modalità didattiche uniformi per il gruppo classe nella scuola secondaria, poiché le differenti opzioni di frequenza, per studenti vaccinati e non, creano discriminazioni e appesantiscono il lavoro didattico e organizzativo delle scuole. I dati sui contagi vanno comunicati settimanalmente e analizzati negli incontri periodici del Tavolo sulla sicurezza per confrontarsi e rivedere eventualmente le strategie messe in campo per affrontare l’emergenza. E pretendiamo dati completi, non privi come sono ora del ben 20% della platea delle scuole, l’incompletezza infatti impedisce una conoscenza della situazione reale del personale, degli alunni e delle classi colpiti dal contagio“. 
 
 
 
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