
Il settimanale tedesco Die Zeit sottolinea che i giovani di origine italiana che frequentano le scuole tedesche, oramai si tratta prevalentemente della seconda e terza generazione, sono i più svantaggiati. La loro presenza nelle scuole speciali (Förderschulen) è più elevata rispetto a tutti gli altri gruppi etnici.
Il fenomeno è noto e qualche anno fa l’ambasciata italiana organizzò un convegno sulla questione. Le ragioni, tuttavia, rimangono oscure. Le affinità culturali tra italiani e tedeschi sono certamente maggiori rispetto a quelle con altri gruppi di immigrati, come ad esempio i turchi, che però dimostrano migliori capacità di integrazione e riuscita nel sistema scolastico.
Ciò nonostante i milioni di euro che il governo italiano spende per attivare corsi di lingua e cultura italiana, nonché attività di sostegno. La cosa, come riconosce lo stesso Die Zeit, appare a dir poco curiosa visto che molti di questi alunni, sebbene di origine italiana, sono di fatto cittadini tedeschi a tutti gli effetti e quindi dovrebbero ricevere il sostegno dalle autorità locali.
E’ urgente ripensare la normativa di intervento a favore dei figli dei lavoratori immigrati, che risale quasi a quarant’anni, quando l’Italia era ancora (ma non per molto) paese di emigrazione. Nell’attesa potrebbe essere assunta la decisione di finalizzare una parte degli stanziamenti al finanziamento o meglio al co-finanziamento assieme alle autorità locali di una ricerca per individuare ed analizzare le ragioni del persistente svantaggio dei molti giovani di origine italiana frequentanti le scuole tedesche.
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