Gentiliani d’Italia/1

Gentile è stato il maestro tacito molto influente di Gramsci. Gramsci è stato il maestro esplicito di tutti gli intellettuali comunisti. La cultura del paese è impregnata di queste profonde radici teoriche. Non sorprende dunque, da un lato, che An consideri scuola seria solo il liceo, e tra i licei solo il liceo classico, come ha dimostrato l’incredibile aggiunta al testo del decreto sul secondo ciclo che è rimasta nonostante tutte le proteste. Ma non sorprende, dall’altro lato, nemmeno l’editoriale di «Liberazione» del 13 maggio firmato da Rita Gagliardi, vice direttore del giornale, la quale è convinta che in un’epoca come la nostra di «straordinaria e continua evoluzione proprio dal punto di vista tecnologico, la virtù centrale non può che essere quell’attitudine critica, ovvero quella capacità di cambiare, aggiornarsi, reimparare in tempi rapidi, che nessuna scuola tecnica o specializzata può dare, nemmeno una laurea in ingegneria che rischia di diventare obsoleta nel giro di pochi anni».
Pur da fronti contrapposti, si ritiene che cultura, atteggiamento critico, disponibilità al cambiamento, desiderio di aggiornamento e di re-apprendimento rapido per l’intero arco della vita sono qualità esclusive dei licei e di lauree tutto sommato in lettere e filosofia o in matematica e scienze, non certo né dei percorsi di istruzione e formazione professionale secondaria e superiore, né delle lauree tecnologiche.