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Gelmini sui fatti di Tor Tre Teste: "Siano i ragazzi a risarcire la scuola"

Assume rilevanza nazionale l’episodio di grave vandalismo scoperto lo scorso 23 luglio, e reso noto solo ieri, che ha visto per protagonisti quattro ragazzi, uno di 14 anni, due di 13 e l’ultimo di 10 anni, sorpresi in flagranza di reato dai carabinieri di zona, all’interno del plesso “Sibilla Aleramo”, appartenente alla scuola elementare “suor Teresa di Calcutta”, di via Appio Chieregatti, nel quartiere romano di Tor Tre Teste.

I danni causati dal quartetto sono stimati in 250 mila euro e consistono in banchi e sedie sfondate, aule allagate e imbrattate con gli estintori, bagni e sanitari distrutti, vetri infranti, computer scaraventati dalla finestra, registri stracciati, scritte sui muri e un distributore automatico di merendine e bevande sfondato a calci.

Pare che le scorrerie che hanno determinato questo stato di vera e propria devastazione siano state almeno quattro, e, quando i carabinieri sono intervenuti, i ragazzi stavano filmando i risultati della loro attività distruttiva con i telefonini.

Difficilmente l’istituto potrà riaprire a settembre, certamente non tutte le classi, alcune delle quali potrebbero essere trasferite alla media che si trova accanto alla “Sibilla Aleramo”.

Il quartiere di Tor Tre Teste, anche se periferico, ha natura residenziale, è molto verde e abitato da famiglie benestanti. Le famiglie dei ragazzi sono normali, nessun disagio psichico e nessun precedente penale all’interno di esse.

La rilevanza nazionale dell’episodio è stata in qualche modo riconosciuta dalle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha commentato l’accaduto: “Si tratta di una grave ferita per la scuola e per il quartiere. Invito chi dovrà prendere provvedimenti a far in modo che siano i ragazzi a risarcire la scuola, lavorando fino a quando i danni non saranno completamente ripagati”.

Qualche settimana fa, davamo notizia del rigore con il quale erano stati puniti studenti e personale scolastico in Giappone, per avere sporcato con scritte alcuni monumenti fiorentini, durante soggiorni o vacanze all’estero. Se si confrontano le due notizie e le si assumono, magari grossolanamente, come misuratrici dei differenti gradi di civiltà raggiunti, viene da riflettere sullo stato di malessere civile della nostra società.

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