Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Gelmini: Nessuna riduzione delle ore di Storia dell’arte alle superiori

“Sull’insegnamento della Storia dell’arte nelle scuole secondarie superiori sono state dette e scritte in questi giorni molte inesattezze”: lo afferma il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, in una lettera pubblicata ieri sul Corriere della Sera.

“Prima della riforma – premette – l’ordinamento del liceo classico prevedeva complessivamente, per la Storia dell’arte, 4 ore nel solo triennio. Chi ha frequentato il liceo classico anni fa ricorderà bene, infatti, che la storia dell’arte si studiava solo nel triennio. La riforma ha innalzato da 4 a 6 le ore di insegnamento nel triennio. Quanto al liceo scientifico, le ore previste per la storia dell’arte sono rimaste invariate”. Anche nei nuovi licei introdotti dalla riforma – linguistico, delle scienze umane e musicale, Gelmini ricorda che è stata inserita questa materia. Al liceo artistico, poi, le ore di storia dell’arte sono state portate da 9 a 15. “Quindi – continua – la storia dell’arte è stata inserita in tutti i nuovi licei ed è stata aumentata nel liceo classico rispetto agli ordinamenti vigenti prima della riforma. Anche nell’istituto tecnico per il turismo le ore sono state portate da 5 a 6”.

“Se il tema è quello della riduzione delle ore – dice dunque il ministro – questa polemica non ha alcun fondamento. Naturalmente esistevano anche 800 diverso indirizzi sperimentali, una frammentazione inaccettabile e insostenibile, che presentava i modelli orari più disparati e che non può essere oggetto di confronto vista l’estrema varietà. In alcuni percorsi, infatti, la storia dell’arte era presente, in altri era del tutto assente anche nel triennio. Tra l’altro l’ultimo Rapporto Ocse rimprovera l’Italia dell’eccessivo numero di ore passate a scuola, mentre ogni Associazione disciplinare vorrebbe vedere aumentate l’orario della propria materia”.

“In conclusione, vorrei ribadire l’impegno del governo nel favorire la conoscenza, da parte dei ostri studenti, dell’immenso e straordinario patrimonio artistico del nostro Paese. Nei prossimi giorni sarà firmata una convenzione con il Ministero dei beni culturali che prevede, tra l’altro, la collaborazione tra la rete dei servizi educativi del Mibac e le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, proprio per inserire nei piani dell’offerta formativa delle scuole progetti che appassionino i giovani alla cultura. La verità dunque è l’esatto contrario di quanto si dice: la formazione culturale dei ragazzi è una priorità e ne esce rafforzata, anche grazie alla riforma” conclude Gelmini.

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