Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Gelmini: il 30% è fatto per includere, non per discriminare

Intervistata da Maurizio Belpietro a Mattino 5, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha detto che il tetto del 30% di alunni stranieri in classe è stato introdotto “non per discriminare ma per includere“, per evitare la formazione di classi-ghetto, dal momento che oggi, soprattutto nelle grandi città e nelle periferie, ci sono classi composte quasi esclusivamente da immigrati.

Sulla base di quanto suggeritoci da insegnanti e dirigenti che lavorano sul campo“, ha aggiunto il ministro, “abbiamo quindi deciso di mettere un tetto per favorire le condizioni di percorso di integrazione di cui la scuola sempre più si deve fare carico“.

Ma il tetto non sarà rigido: Gelmini ha insistito sul fatto che il provvedimento pone l’accento sulla conoscenza della lingua italiana. “In molti casi bambini di 6-7 anni nati in Italia” – ha detto – “già conoscono l’italiano e sono più favoriti nei percorsi di integrazione; quando si tratta invece di ragazzini di 10-12 anni con genitori che non conoscono l’italiano per loro è una fatica inserirsi“.

Perciò il governo ha stanziato 20 milioni di euro per realizzare corsi di italiano per stranieri: “La conoscenza dell’italiano” – ha concluso il ministro – “credo sia una condizione necessaria così come lo è la conoscenza della nostra Costituzione per aiutare l’integrazione”.

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