Più di mezzo milione di posti aggiuntivi potrebbero essere necessari nelle scuole del Regno Unito nei prossimi cinque anni in conseguenza del fenomeno migratorio, ha detto Migration Watch, l’osservatorio britannico per la migrazione.

Le ultime valutazioni rivelano, infatti, che gli stranieri in età scolare in ingresso sono in costante aumento, mentre il numero di bambini figli di immigrati nati in Gran Bretagna è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni ed è previsto in ulteriore crescita.

Nel computo sono compresi scolari nati in Gran Bretagna da madri provenienti da  altri paesi, ma con padri di cittadinanza britannica.

L’osservatorio, per analizzare i fenomeni di crescita della popolazione e dell’immigrazione, ha utilizzato dati e previsioni nazionali, concludendo che, entro il 2015, saranno necessari 550mila posti in più nelle scuole con un costo aggiuntivo di 40 miliardi di sterline, pari a oltre 45 miliardi di euro.

Se non cambierà la tendenza attuale, l’impegno di spesa che il governo dovrebbe affrontare per rispondere a tali richieste aumenterà, previsionalmente, fino a toccare i cento miliardi di sterline entro il 2020 e i 195 nel 2035, senza la certezza di poter creare posti a sufficienza.

Come si vede, i problemi inglesi non sono molto diversi da quelli italiani.

Il presidente dell’osservatorio ha affermato che il drammatico quadro è la conseguenza delle politiche dissennate ed impopolari che i governi hanno perseguito per generazioni.

Dal governo, d’altro canto, arriva l’impegno a costruire nuovi edifici scolastici o ad adattarne di già esistenti per risolvere l’emergenza e, al contempo, la determinazione a ridurre drasticamente il flusso migratorio, contenendolo nell’ordine di decine di migliaia e non più di centinaia di migliaia, come avviene attualmente.

Negli ambienti del governo si parla anche di selezione degli stranieri in ingresso, privilegiando i migliori: un’ipotesi di difficile applicazione.