Garante scioperi: rivedere le regole per la scuola

Il tasso di conflittualità collettiva nel settore della scuola e dell’istruzione è in netto aumento. Lo dicono i dati i nostro possesso. Gli accordi sottoscritti nel settore della scuola risalgono a circa dieci anni fa: molte cose sono cambiate da allora e mi domando, dunque, se, con il consenso dei sindacati e dell’Aran, non sia possibile ragionare insieme, in termini di miglioramento di alcune disposizioni”.

Ad esprimersi in questo senso è Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi, in una dichiarazione rilasciata all`Huffington Post nella quale accenna, in particolare, “all`evidente difficoltà che i dirigenti scolastici si trovano ad affrontare, nel momento in cui gli insegnanti non sono tenuti a dare, salvo comunicazione volontaria, notizia della eventuale adesione ad uno sciopero”.

Il personale non docente ha l’obbligo di notificare, entro quattro giorni dalla proclamazione di sciopero, la propria adesione – spiega Alesse – in modo da consentire al dirigente di informare le famiglie e organizzare il servizio, ma questo non vale per il personale docente che “non è tenuto a fornire tale comunicazione, di guisa che, in assenza di dati certi, il responsabile dell`Istituto non può che deliberare la sospensione dell`attività didattica, vale a dire di tener chiusa la scuola”.

A suo giudizio però “il diritto allo studio è un principio troppo importante, per non curare ogni dettaglio idoneo a renderlo più incisivo ed effettivo”.