Gabbie salariali per gli insegnanti?

“Chi insegna ad Enna, a Cosenza o a Benevento con lo stipendio della scuola raggiunge un tenore di vita superiore alla media dei cittadini.
Il professore veneto, invece, è sotto la media retributiva. Un ingegnere, un informatico, un matematico e molte altre figure preferiscono trovare altri lavori, a meno che non siano dei missionari dell’insegnamento”. Parola del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale del Veneto, Enzo Martinelli, riportata su un quotidiano locale.
Il direttore Martinelli, sostenitore di una “contrattazione integrativa che permetta di differenziare gli stipendi e quindi dia la possibilità a Regioni come il Veneto di poterli aumentare, ricorda che l’ipotesi di una contrattazione articolata anche nel pubblico impiego (contenuta anche nell’ultimo lavoro di Marco Biagi) non tocca l’unicità del sistema scolastico nazionale, viene già attuata da Regioni che confinano con il Veneto (Trento e Bolzano, ndr) e che, grazie ad una maggiore autonomia, pagano gli insegnanti anche un milione al mese in più, consente di adeguare gli stipendi degli insegnanti ad un mercato del lavoro diverso che nel resto d’Italia”.
L’appello per una contrattazione integrativa regionale della scuola è stato lanciato da Martinelli, dopo aver constatato, ancora una volta, come i concorsi per l’abilitazione all’insegnamento di discipline dell’area tecnica e scientifica banditi nella sua regione vadano quasi deserti, perché le persone più qualificate non accettano di lavorare per gli stipendi che la scuola propone, a meno che non ci sia una profonda motivazione all’insegnamento.