Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Francia: la laicità per prevenire la Jihad

Sarà la scuola l’architrave della strategia francese di prevenzione del terrorismo islamico.

Lo ha deciso lo stesso presidente François Hollande, affiancato dal premier Manuel Valls e dalla ministra dell’educazione nazionale Najat Vallaud-Belkacem.

In questa battaglia “la scuola non può fare tutto, ma è un elemento essenziale”, ha detto Valls, che ha rilanciato la parola chiave che da oltre un secolo ispira la politica scolastica dei francesi, la laicità, che “deve imporsi dappertutto, perché permette la fraternità e permette a ciascuno di vivere insieme”.

Il prossimo 9 febbraio si svolgerà una conferenza nazionale ad hoc con l’obiettivo di mettere a punto i metodi di insegnamento di valori fondamentali legati al concetto di laicità come il rifiuto del razzismo o l’eguaglianza tra uomo e donna. La ministra Vallaud-Belkacem ha anticipato una delle misure, la creazione di una ‘Giornata della Laicità’, che sarà celebrata in tutte le scuole francesi il 9 dicembre, anniversario della legge che nel 1905 stabilì la separazione tra Stato e Chiesa proprio in omaggio al principio di laicità.

Due sono le principali misure messe in cantiere. La prima, che richiama per qualche aspetto quanto deciso anche in Italia con l’istituzione della disciplina ‘Cittadinanza e Costituzione’, riguarda l’inserimento in tutti i piani di studio, dalla primaria ai licei, di un “percorso educativo civico”, una vera e propria materia con valutazione finale. Inoltre i genitori e gli studenti dovranno sottoscrivere una ‘Carta della Laicità’ con l’impegno a rispettarne i principi.

La seconda misura è rivolta alla formazione dei docenti: dal prossimo mese di luglio mille tutor appositamente formati provvederanno a fornire agli insegnanti le linee guida su ‘laicità’ e ‘insegnamento morale e civico’.

Il pacchetto di misure comporta una spesa rilevante: 250 milioni di euro per il prossimo triennio, segno del particolare impegno con il quale il governo francese intende affrontare il problema.

La strada scelta dai francesi è quella dell’abbandono del multiculturalismo, inteso come rispetto formale (e un po’ passivo, distante) di diverse identità linguistiche, culturali e religiose che coesistono, ma restano chiuse in se stesse, in favore del rispetto sostanziale di diversità che si conoscono, confrontano e valorizzano reciprocamente. Da questo punto di vista si può dire che il modello di laicità cui si ispira l’attuale governo francese non è quello tradizionalista, statalista, divisivo, anticlericale che pure ha avuto spazio nella storia della Francia ma quello inclusivo, tollerante, pluralista di una società compiutamente democratica. 

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