Formazione universitaria degli insegnanti: stop al mercato dei concorsi

Il progetto di formazione universitaria degli insegnanti è senza dubbio una delle proposte più innovative del testo del ministro Moratti che il governo sta esaminando prima di dare il via libera all’esame delle Camere.
Una proposta che dà continuità e spessore alle intuizioni e alle esperienze operate dalla precedente amministrazione di Berlinguer e De Mauro, ma che nello stesso tempo compie un decisivo salto di qualità.
Primo obiettivo della proposta è dare pari dignità di formazione universitaria a tutti i docenti, indipendentemente dall’ordine di scuola di destinazione: una premessa per la piena attuazione dell’unicità della funzione docente, oggi solo virtuale. In prospettiva potrebbe esserci la rivoluzione del ruolo unico degli insegnanti. I sindacati della scuola trovano dunque una concorrente imprevista proprio nel ministro, che propone una soluzione di equità per la categoria, che forse avrebbero dovuto avanzare per primi loro.
Moratti conferma anche la programmazione degli accessi alle facoltà di formazione degli insegnanti, secondo le accertate necessità di organico degli insegnanti nelle varie scuole. Un numero chiuso che dovrà prevedere anche la selezione degli studenti in base al possesso di specifici requisiti e di accertamento della preparazione.
Una soluzione complessiva “alla tedesca” (dalla formazione universitaria di eccellenza direttamente al posto di lavoro senza selezione e concorso) che configura la fine dell’attuale mercato dei concorsi e della precarietà del sistema di reclutamento.