Fondazione Agnelli/3. Un modello di ispirazione USA

Il modello proposto dalla Fondazione si ispira in qualche misura a quello adottato dagli USA nel 2001 con l’introduzione della legge No Child Left Behind. Un legge voluta dal presidente repubblicano Bush ma approvata con voto bipartisan dopo una trattativa con i democratici guidati dal senatore Ted Kennedy, che ne trasformò l’iniziale impostazione liberistica e privatrizzatrice in un grande piano di incentivi federali agli Stati, finanziamenti condizionati proprio al conseguimento di obiettivi di qualità e soprattutto di equità, in favore delle minoranze etniche e degli studenti più a rischio di esclusione.

Altro elemento di analogia con il modello USA sarebbe l’attribuzione alle singole Regioni della facoltà di scegliere liberamente le strategie ritenute più efficaci per conseguire gli obiettivi ad esse assegnati.

Ci sarebbe tuttavia una differenza, ma sostanziale: negli USA gli Stati che non conseguono gli obiettivi si vedono semplicemente revocare il finanziamento, mentre in Italia le Regioni che si trovassero nella situazione di non potere garantire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali – secondo la proposta della Fondazione Agnelli – sarebbero commissariate (come previsto per la sanità). E’ in queste assai diverse conseguenze che si coglie la differenza tra un ordinamento strutturalmente federale e liberale, come quello degli USA, ed uno che si sforza di innestare qualche elemento di decentramento e di federalismo in una realtà istituzionale e costituzionale erede di una lunga tradizione statalista e burocratica.