Via alla settima puntata di “Focus DL 45 anti-diplomifici”, la nuova rubrica di approfondimento di Tuttoscuola dedicata al decreto-legge contro le scorciatoie scolastiche. Ogni due o tre giorni pubblichiamo analisi, dati e sviluppi per capire cosa cambia davvero nel contrasto ai diplomifici.
Oggi parliamo del fatto che il piano straordinario di ispezioni contro i diplomifici ha portato a risultati importanti, ma non basta un intervento “una tantum”: senza una vigilanza costante e un rafforzamento del corpo ispettivo, il rischio è di ritrovarsi presto punto e a capo. Ma andiamo con ordine.
Alla vigilia della maturità 2024 il Ministro Valditara annunciava il successo dello straordinario piano ispettivo contro i diplomifici, concluso con la revoca della parità nei confronti di una cinquantina di istituti paritari per accertate gravi irregolarità.
“Oggi annunciamo con soddisfazione la conclusione del piano straordinario di vigilanza contro il fenomeno dei diplomifici. Da questo governo nessuna tolleranza verso chi non rispetta la legge. Ribadiamo il nostro impegno costante per garantire standard di qualità a tutti gli studenti, che frequentino scuole statali o paritarie”. Così il ministro sulla chiusura del piano straordinario di vigilanza promosso dal Ministero.
Tra le irregolarità più gravi accertate durante le ispezioni, il Ministero segnalava:
- Carenze strutturali: aule insufficienti e/o arredi inadeguati rispetto al numero di studenti iscritti.
- Mancato rispetto dei programmi didattici: quadri orari non conformi e, in alcuni casi, eliminazione totale di alcune discipline.
- Irregolarità nelle classi quinte collaterali: alta percentuale di studenti fuori regione senza domicilio vicino alla scuola, compromettendo la frequenza regolare.
- Personale docente non qualificato: insegnanti privi di abilitazione o titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline.
- Assenza di laboratori e strutture necessarie: mancanza di laboratori, aziende agrarie, cucine e derrate alimentari per i percorsi specifici.
- Mancanza del curricolo di educazione civica.
- Discrepanze nei contratti di lavoro: ore di servizio difformi rispetto alle prestazioni effettive.
- Violazioni nelle procedure di esame: inosservanza delle disposizioni sugli esami di idoneità e integrativi.
- Registri scolastici lacunosi: lacune e incongruenze nei registri cartacei ed elettronici.
È stato indubbiamente un successo l’esito del piano ispettivo voluto dal ministro e attuato con rigore e competenza dal personale ispettivo: un risultato da apprezzare senza mezzi termini.
Ma è ancora presto per cantare vittoria, perché non si è trattato di una guerra vinta, bensì soltanto di una battaglia conclusa quasi positivamente, dove quel quasi è riferito anche al fatto che, a distanza di una decina di mesi dall’annuncio di revoca della parità, 40 di quegli istituti paritari – grazie a ricorsi al TAR – sono tuttora attivi, come si può accertare visitando oggi l’applicazione “Scuole in chiaro”.
Non si può, dunque, abbassare la guardia e, tanto meno, considerare concluso il piano ispettivo voluto dal ministro, come un una tantum straordinario e congiunturale.
Per rendere davvero efficaci anche le nuove disposizioni del decreto-legge 45/2025 contro i diplomifici, sarà necessario attivare una vigilanza continua, che potrebbe essere assicurata con un significativo rinforzo del corpo ispettivo, altrimenti tra un anno o due saremo ancora a constatare l’esistenza di tanti diplomifici.
Non perdere la prossima puntata di “Focus DL 45 anti-diplomifici”
Le misure del DL 45/2025 contro i diplomifici sono valide, ma rischiano di essere vanificate da decreti attuativi impugnabili al TAR. Senza norme cogenti e immediate, il rischio è quello di una nuova impunità per le scuole irregolari. Ne parliamo il prossimo 9 maggio.
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