Fism: ‘Investire su scuole dell’Infanzia, serve grande manovra’

In occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione dello scorso 24 gennaio, “la prima a svolgersi in una crisi pandemica mondiale che ha visto aumentare gli indicatori di povertà educativa riguardanti bambini di età scolare e prescolare”, la Federazione Italiana Scuole Materne (Fism) ha sollecitato al Governo, al Parlamento e alle istituzioni “un vero disegno che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese (sotto la soglia delle 400.000 nascite annue) e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nel segmento delle scuole dell’infanzia senza discriminazioni fra quante in diverse forme offrono un servizio pubblico”.

Una richiesta rinnovata – quella della Fism – che ha avuto risposte solo parziali nella versione definitiva del Recovery Plan, e che, afferma il segretario nazionale Luigi Morgano, “necessita di essere assunta come una vera scelta di campo, non soggetta alle instabili contingenze annuali che poi si concretizzano nelle leggi finanziarie lasciando immutato il quadro e di fatto indebolendolo”.

“Una grande manovra sull’educazione deve considerare il sistema educativo nazionale nella sua interezza e quindi la funzione pubblica di educazione ed istruzione va considerata tanto in relazione alla scuola statale quanto a quella paritaria che, solo nel segmento zero-sei, accoglie più di 500.000 bambini”, continua Morgano. “Va da sé che l’applicazione del Recovery Plan dovrà munirsi di strumenti efficaci a partire dal convenzionamento diretto del Ministero dell’Istruzione con le singole scuole paritarie dell’infanzia no profit, come sono quelle appartenenti alla Fism. Scuole che sono in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, se adeguatamente finanziate, contribuendo a consentire uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in eta’ zero-tre anni, di cui l’Italia è carente. Ovviamente lo strumento convenzione – che supera l’aleatorietà dei contributi annuali sempre incerti – necessita di un fondo di dotazione adeguato. Tutto questo nell’interesse del primato delle bambine e dei bambini”.