Fiera di Genova ABCD/2. Il nodo del Titolo V della Costituzione

I rappresentanti degli Enti locali intervenuti al convegno di Tuttoscuola, l’assessore all’istruzione della Provincia di Genova Massolo e l’assessore regionale e vicepresidente della Regione Liguria Costa, hanno messo in evidenza il fatto che, anche a prescindere dalle specifiche soluzioni contemplate in materia dalla riforma Moratti, è il Titolo V della Costituzione, modificato a seguito della revisione costituzionale del 2001, ad assegnare alle Regioni e agli Enti locali un ruolo determinante nella gestione dei processi formativi nel loro insieme (istruzione più istruzione e formazione professionale): un ruolo che per vari aspetti non è stato riconosciuto, o pienamente valorizzato, dall’attuale governo.
La tematica delle nuove regole di governo del sistema educativo nazionale è stata sviluppata in modo particolarmente ampio e sistematico da Alfonso Rubinacci, secondo il quale la unitarietà e il miglioramento della qualità degli esiti scolastici e formativi si giocheranno essenzialmente sul terreno istituzionale. Per prevenire il pericolo che si creino in Italia venti sistemi formativi diversi, occorre dare “concretezza alla potestà decisionale delle Regioni sulla organizzazione e sulla gestione del servizio scolastico e di formazione. La unitarietà della gestione, insieme con una ripensata funzione di controllo dello Stato, sono gli strumenti per garantire l’unitarietà del sistema formativo. Un rischio – da evitare – sarebbe quello di pensare che “pezzi” del sistema possano essere gestiti dallo Stato, altri dalle Regioni“.
Per “l’attuazione del federalismo, la rifondazione e valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative” – ha proseguito Rubinacci – non bastano nuove regole, ma sono indispensabili la riconsiderazione delle responsabilità e delle professionalità e la disponibilità di risorse umane con nuove competenze.