Fare scuola a Scampia, ovvero come la scuola può essere strumento potente di crescita e di riscatto sociale

Venti anni di esperienze innovative a Scampia raccontate attraverso le testimonianze di ragazzi e ragazze che le hanno vissute nell’iti Galileo Ferraris di Napoli. Il libro è del loro professore, Nicola Cotugno, “storico” docente di Scampia. Prefazione di Eraldo Affinati e postfazione di Marco Rossi Doria per sugellare il tema: la scuola come potente strumento di crescita e di riscatto sociale.

Arrivo un po’ casualmente nel 1986 come docente di Disegno tecnico nell’arrugginita succursale di un istituto tecnico in via Vittorio Veneto a Piscinola, periferia nord di Napoli, tanto anonimo da non avere neanche un nome. Tutto qui — le aule disadorne, l’assenza di laboratori, la palestra sgarrupata — restituisce un senso di svogliata sciattezza che sembra quasi stia lì per contagiare chiunque lo frequenti”. Il preside Antonio Gulisano però ha un asso nella manica: l’assegnazione di una sede nuova di zecca a Scampia, dove la scuola si trasferirà nel 1993, con la denominazione di Istituto Tecnico Industriale Statale «Galileo Ferraris». 

Inizia cosi la storia di Nicola Cotugno, che Marco Rossi Doria nella postfazione definisce amico di tante battaglie. Ed enuclea il punto: “Al suo arrivo Nicola Cotugno si pone una domanda: ‘Ma chi sono veramente i ragazzi che arrivano all’ITI Galileo Ferraris di Scampia?’” Questa domanda determina ogni scelta successiva e colloca Nicola e questo libro entro una tradizione. E’ la tradizione della scuola attiva e cooperativa italiana, nata, appunto, subito dopo la guerra e radicata in centinaia di buone pratiche, ovunque”.

Lavorare a Scampia, per Nicola Cotugno, è un lavorare “a più strati”, attraversandoli guardando a come crescono i ragazzi fuori dalle aule, a tutta la società che ogni mattina entra nella scuola insieme ai ragazzi. E così, facendo squadra con i ragazzi, la scuola adotta il monumento di Castel Capuano, crea uportale sulle meraviglie archeologiche partenopee, costruisce un video partire da Vista con granello di sabbia della Szymborska. “Facendo insieme”, la scuola conquista la fiducidei ragazzi di Scampia e li guida nell’esperienza conoscitiva, portandoli fino all’aula bunker di Palermo, sino a sfiorare il viaggio premio a Quantico, negli Stati Uniti, alla base operativa dellFBI. 

Commenta Rossi Doria: “Questo universo – il libro lo mostra a ogni passo – contiene tutte le componenti della crisi educativa che attanaglia i quartieri poveri del mondo, anche in Occidente e anche in Italia. Non basta guardare a quei ragazzi o trovare nuove vie per la didattica. Non vi può essere un diaframma tra vita e scuola. La scuola sì è luogo protetto e deputato all’apprendimento ma il flusso con tutto il resto è potente e ha un carattere “multi-strato”, appunto, che va affrontato nel lavoro di insegnamento. Si tratta di una urgenza ulteriore che va indagata, compresa, attraversata da un esame economico, sociologico, antropologico, psicologico, ecc. Il docente deve avere o reperire più sguardi. Deve riprendere a studiare per acquisirli. Deve continuamente cercare confronti con altri mestieri e altri saperi per comporre la sua azione in classe con la comprensione del contesto che sta contribuendo a voler trasformare”.

E così Nicola trasforma il suo ingresso in quella scuola in un’occasione straordinaria per generare una pedagogia che nasce dall’urgenza del riscatto dalla povertà e dall’esclusione sociale e culturale. Il libro racconta con estrema lucidità i tentativi messi in campo, le sperimentazioni, motivandone la genesi e raccontandone i risultati.

Le esperienze didattiche raccontate, sviluppatesi all’inizio con spirito del tutto pionieristico, usano le tecnologie digitali, dal videogioco didattico alla costruzione di siti web, per attrarre la passione dei giovani e tradurla in competenze per percorsi professionali in cui realizzare sogni e aspirazioni.  Un uso umanistico  delle tecnologie. 
 
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