Faraone/3. I dirigenti siano i sindaci della comunità scolastica

Oltre che di studenti e insegnanti, come visto nelle precedenti notizie, il sottosegretario Faraone parla nella sua newsletter ‘Cambiamenti’ anche dei dirigenti scolastici, che “saranno i sindaci della comunità scolastica, non più manager”.

La questione è delicata e controversa, perché vede contrapporsi due concezioni del ruolo del DS: la prima ne fa, semplificando, uno dei terminali del sistema amministrativo, alla pari con altre dirigenze che operano nel sistema dell’offerta pubblica di servizi; la seconda la interpreta, al contrario, come la funzione apicale della comunità scolastica, una funzione che trova la sua legittimazione dal basso anziché dall’alto.  

Faraone opta, ci sembra, per questa seconda definizione. Parlando dei DS sostiene che occorre “sgravarli di compiti che non sono pertinenti al loro ruolo. Dobbiamo sburocratizzare la scuola, dare reale autonomia, senza che questo significhi, così come è adesso, decentramento amministrativo. Se autonomia significa poter scegliere il meglio per i propri studenti, decidendo come utilizzare le risorse e rendendo conto responsabilmente dei risultati, allora è indispensabile che i dirigenti possano esercitare in pieno il loro ruolo di coordinamento didattico e culturale e non solo amministrativo, per il funzionamento ottimale di ciascuna scuola”.

Le funzioni amministrative sarebbero affidate, sembra di capire, in parte ai DGSA e in parte agli Uffici scolastici territoriali, dove operano dirigenti tecnici, che a differenza di quelli scolastici non sono a diretto contatto con la comunità educante.