Esami di Stato. Per i compensi la coperta è corta

138 milioni di euro per pagare presidenti e commissari degli esami di Stato. Nemmeno un centesimo di più. Queste sono le risorse fissate dalla legge e oltre non si può andare.

E’ quanto emerso in un incontro che si è tenuto oggi presso il Ministero della pubblica istruzione, tra i rappresentanti dell’amministrazione e dei sindacati della scuola. I compensi saranno attributi per decreto e non per contratto. La legge sugli esami di Stato, infatti, prevede per quest’anno una deroga all’obbligo di contrattualizzare previsto per le retribuzioni dei dipendenti pubblici.

La deroga, che è stata introdotta per accelerare i tempi di attribuzione dei compensi, potrebbe tradursi in un peggioramento delle condizioni retributive dei diretti interessati. Le risorse a disposizione, infatti, sono insufficienti per coprire tutte le necessità.

Le possibilità emerse nell’incontro di oggi sono essenzialmente due: o si mette mano al compenso dei commissari interni, riducendolo da 560 euro a 500 euro oppure bisognerà ridurre gli importi delle trasferte. Ed è proprio su questa ultima ipotesi che i tecnici di viale Trastevere stanno lavorando. Anche perché le Organizzazioni sindacali si sono schierate apertamente contro la possibilità di ridurre i compensi rispetto a quanto attribuito lo scorso anno.