“English baccalaureate”: solo il 21,6% ottiene buoni voti

Il cosiddetto English baccalaureate è un riconoscimento (per il momento non è un titolo o una qualifica) che dal 2010 viene assegnato agli studenti inglesi che negli esami conclusivi della scuola obbligatoria (GCSE), che si sostengono a 16 anni, ottengono almeno il voto C – corrispondente grosso modo a 7 nella scala decimale – nelle principali materie di cultura generale (academic subjects): inglese, matematica, scienze, storia (oppure geografia) e una lingua straniera.

Lo scorso 20 ottobre il Ministero dell’istruzione inglese ha reso noti i dati riguardati l’esito degli esami e il quotidiano The Guardian li ha elaborati evidenziando che la percentuale di studenti delle scuole pubbliche (comprensive di quelle finanziate) che nel 2011 ha ottenuto questo riconoscimento è stata del 21,6%, in leggero calo rispetto al 21,8% registrato nel 2010: un risultato considerato deludente perché l’English Baccalaureate è un affidabile predittore di successo negli studi successivi, e il fatto che quasi quattro quinti dei candidati non lo ottenga desta preoccupazione sia tra i conservatori, attualmente al governo, sia tra i laburisti.

Lo sforzo, condiviso dalla classe dirigente inglese, è di aumentare sensibilmente la percentuale di studenti che scelgono le ‘materie accademiche’ con buoni risultati (dal voto C in su) soprattutto nelle scuole pubbliche, considerato che in quelle private la percentuale è assai più alta. Nei successivi esami conclusivi degli studi secondari (A Level) il numero di studenti delle scuole private che ottiene il massimo della valutazione (voto A) in almeno tre discipline è il triplo di quello che si registra nelle scuole pubbliche: 31,8% rispetto al 10,9%.