Emergenza Napoli: 43 studenti su cento si perdono alle superiori

Negli istituti superiori di Napoli nel 2001-2002 si erano iscritti al primo anno di corso 44.281 studenti. Nel 2005-2006, al quinto anno di corso, ne erano rimasti 25.190. Gli altri 19.091, per una quota percentuale pari al 43,11% si sono “dispersi” lungo il percorso o abbandonando la scuola oppure respinti nel passaggio da una classe all’altra.
Mediamente in Italia nello stesso periodo la dispersione è stata più contenuta: il 32,81%.

Palermo e Catania hanno avuto una dispersione alta quasi come quella di Napoli (rispettivamente del 42,98% e del 41,98%), mentre Bari ha avuto una dispersione inferiore di quella media nazionale.
Negli istituti tecnici napoletani la dispersione in questo quinquennio è stata quasi del 50% (ben al di sopra della media nazionale del 28,72%), ma nei professionali, unitamente agli istituti d’arte, è stata ancora più elevata: il 58,55%.

Sono diverse le ragioni dell’alta dispersione nella città partenopea come sono diversi i rimedi, interni ed esterni al sistema scolastico, per tentare di contenerla ai livelli medi nazionali.

Uno degli interventi di prevenzione in ambito scolastico, realizzabile mediante percorsi e progetti specifici, potrebbe essere un riutilizzo in organico funzionale di una quota consistente dei posti di docente che la Finanziaria 2007 ipotizza di contenere.
Comunque l’estensione pomeridiana del tempo scuola richiede un dialogo con gli utenti sul significato educativo della permanenza a scuola, che per acquisire credibilità deve far leva sulla qualità dell’offerta formativa.