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Educazione Finanziaria: ecco come insegnarla

Nella vita quotidiana, sempre più influenzata da decisioni collegate alla finanza, al credito e alla previdenza, la maggior parte delle persone riscontra crescenti difficoltà nella gestione del proprio denaro. Non solo, e non sempre, per mancanza di risorse ma soprattutto per carenza di competenze finanziarie di base, ovvero di educazione finanziaria. Come avvicinare attivamente ed efficacemente i giovani ai concetti di risparmio e investimento, non solo al fine di saperne di più ma anche di essere capaci di gestire i propri soldi? Come mantenere un interesse attivo su argomenti complessi e apparentemente noiosi, come l’interesse composto o la diversificazione? Ne abbiamo parlato nel numero di maggio di Tuttoscuola, in un articolo a firma di Paola Torre, esperta di sistemi formativi.

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La ‘finanza’ spesso sembra difficile e insegnare una competenza richiede qualcosa di diverso della didattica frontale. Una corretta educazione finanziaria non si limita, infatti, ad agire sulle conoscenze ma deve riuscire a influenzare i comportamenti.

Un contesto coinvolgente, come il gioco, facilita l’apprendimento. Giocando si impara non perché qualcuno ci racconta qualcosa, ma perché sperimentiamo e abbiamo la libertà di sbagliare e correggere le nostre decisioni senza conseguenze traumatiche.

Il gioco riveste un ruolo fondamentale per il suo sviluppo intellettivo: stimola la memoria, l’attenzione e la concentrazione, oltre a favorire lo sviluppo di schemi percettivi e, in alcuni casi, la capacità di confronto e di relazione. Esso è inoltre in grado di generare uno stato mentale che, negli adulti come nei bambini, è particolarmente adatto alla risoluzione di problemi e all’espressione creativa.

La gamification, ossia “l’utilizzo di dinamiche proprie del gioco (p.e. punti, livelli, premi) in contesti non ludici, per sollecitare impegno e competitività, per stimolare la ricerca di una soluzione ad un problema, può quindi giocare un ruolo importante nel processo di apprendimento.

Al Museo del Risparmio di Torino si è scelto di veicolare i concetti chiave dell’educazione finanziaria attraverso il ricorso agli aspetti ludici e al gioco. Questo approccio si rivela particolarmente efficace se applicato all’educazione finanziaria, in quanto consente di superare tipiche carenze dei programmi educativi tradizionali. Questi ultimi, infatti, non prendendo pienamente in considerazione la motivazione personale, i bisogni emotivi e le pratiche sociali e tendendo a concentrarsi sull’acquisizione di conoscenze fattuali, spesso trascurano il processo decisionale e gli aspetti comportamentali.

L’utilizzo di strumenti multimediali consente di visualizzare i concetti in una forma più articolata rispetto alla sola parola scritta, e questo inserisce a pieno titolo lo sforzo didattico del Museo in questo approccio. I videogiochi, ampiamente utilizzati, sono un fantastico mezzo per sperimentare senza paura: lasciando la libertà di fallire e riprovare di nuovo. “Cerco lavoro”, “Family Manager” e gli altri giochi permettono di valutare i risultati conseguenti scelte diverse e di comprendere le regole della saggia gestione del denaro.

Le App educative rappresentano un’opportunità di insegnamento. A questo proposito, il Museo ha progettato “Be Prime Minister” (http://www.museodelrisparmio.it/be-prime-minister-la-nuova-app-del-museo/), in cui il giocatore deve calarsi nei panni di un Primo Ministro e cercare di gestire le spese di investimento correnti in un’isola fantastica. Abbiamo approfondito questa tematica nel numero di maggio di Tuttoscuola.

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