Educazione Civica: CSPI boccia la sperimentazione. Il testo del parere
Nella seduta prevista per oggi, mercoledì 11 settembre, il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha espresso il parere sullo schema di decreto per l’avvio in forma sperimentale dell’insegnamento trasversale di educazione civica. Il CSPI ha ufficialmente bocciato la sperimentazione che si sarebbe dovuta avviare in quanto la legge che introduce tale insegnamento entrerà in vigore nell’anno scolastico 2020/2021. Proviamo a fare il punto della situazione e a fornire alcune indicazioni alle scuole con l’aiuto del documento “Novità e questioni emergenti: cosa sapere prima della ripartenza”, realizzato da FLC CGIL.
Leggi il testo del parere del CSPI sull’educazione civica
Educazione Civica: la situazione attuale
La legge 92/19 sull’introduzione dell’educazione civica è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale mercoledì, 21 agosto 2019, ed è entrata in vigore il 5 settembre scorso. Il nuovo insegnamento dovrebbe essere attivato a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore del provvedimento, ovvero non prima del 2020/2021.
Per l’anno scolastico in corso dovrebbe partire una fase sperimentale, come dispone un decreto firmato dal Ministro Bussetti il 27 agosto 2019. Su tale decreto si è espresso invece il CSPI in maniera negativa.
All’educazione civica saranno riservate non meno di 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio già previsto dagli ordinamenti vigenti, secondo il criterio della trasversalità.
Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile saranno avviate dalla scuola dell’infanzia.
Tra i contenuti: lo studio della Costituzione, delle istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; la storia della bandiera e dell’inno nazionale. Ma anche lo sviluppo sostenibile; l’educazione alla cittadinanza digitale; elementi fondamentali di diritto; educazione e tutela ambientale e sviluppo eco- sostenibile; educazione alla legalità.
Per attivare l’insegnamento dell’educazione civica, le scuole potranno avvalersi della quota dell’autonomia.
Nel I ciclo sarà affidato, in contitolarità, a docenti dell’organico dell’autonomia delle stesse istituzioni scolastiche, nel II ciclo ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia.
Per ciascuna classe, tra i docenti cui è affidato il “nuovo” insegnamento, è individuato un coordinatore che avrà, tra gli altri, il compito di formulare la proposta di voto in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti interessati dall’insegnamento.
Educazione Civica: indicazioni alle scuole
Lo slittamento al 2020 è stato auspicato e sollecitato dai sindacati per consentire alle scuole di inserire l’educazione civica all’interno del Ptof e farne un elemento fondante e caratterizzante della propria azione formativa, coerentemente con le specificità, i bisogni, le potenzialità del contesto in cui operano.
Per superare, da un lato, una sterile impostazione disciplinare e nozionistica, dall’altro l’approccio generico e riduzionistico, occorrono modelli organizzativi centrati su una reale ed efficace corresponsabilità della comunità professionale, l’elaborazione di curricoli verticali che individuino contenuti prioritari e legami di senso con le diverse discipline, senza disperdere le numerose e ricche esperienze già realizzate e le buone pratiche di collaborazione con le realtà extrascolastiche territoriali.
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