Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli: un viaggio nel pensiero pedagogico tra emozione e riflessione

Non leggete “Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli”, se cercate un libro facile o ruffiano o, peggio, se siete alla ricerca di ricette pedagogiche di terza mano. Tutto ciò che porta a una visione omologante o rassicurante dell’educazione è agli antipodi del pensiero e dell’azione del maestro Franco Lorenzoni che con questo libro conclude la trilogia iniziata con “I bambini pensano grande” e “I bambini ci guardano”.

Come nei lavori precedenti Lorenzoni ha la capacità di portarci dentro il pensiero pedagogico più puro e riesce senza fatica ad emozionarci, alternando alla riflessione educativa più strutturata la narrazione di storie, episodi e avvenimenti appassionanti. 

Il viaggio che l’autore ci propone in questa nuova opera ha un po’ il sapore della ricerca educativa del secolo scorso, quando animati da passione e desiderio maestre e maestri si incontravano per condividere il loro tempo e mettersi alla prova in laboratori “legati a temi generali come il mito, la fiaba o il corpo e il movimento, altri ricercavano intono a discipline come la matematica o la lingua, altri ancora riunivano insegnanti dello stesso grado di scuola come il numeroso gruppo delle maestre della scuola dell’infanzia”.[1] Nei capitoli pari sono raccontate storie di donne e uomini, non necessariamente insegnanti, presentate alternando ricordi ad approfondimenti biografici. Le “tappe” di questo viaggio sono Pietro Calamadrei, Alessandra Ginzburg, Emma Castelnuovo, Nora Giacobini, Mario Lodi, Don Milani, Alexander Langer, Malala e Greta Thumberg.

Questo avere un occhio al passato si bilancia con un movimento proteso verso il futuro, incarnato dalle riflessioni su temi strategici e grande attualità, come la scelta, il corpo, lo spazio, il tempo, il dialogo, l’arte del convivere e la conversione ecologica.

E così questo alternarsi tra riflessione pedagogica e concretezza incarnata nella storia di chi quella dimensione l’ha vissuta ed agita, regala un piacevole susseguirsi tra pensiero ed azione, tra idee e lavoro, tra passato e futuro.

Educare controvento è quindi un libro incredibilmente vivo, che si fa leggere senza cedere a stratagemmi letterari, ma che porta il lettore in un moto appassionante e dinamico, rendendo la lettura viva e reale.

Non leggete quindi questo libro se avete voglia di qualcosa di accomodante ma, al contrario, vi suggeriamo di non perderlo assolutamente se invece cercate una bussola nell’attuale panorama educativo e, come successo per noi,  vi auguriamo di smarrirvi e ritrovarvi tra i pensieri e le parole del maestro Lorenzoni.

[1] Pagina 24

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