Orientamento come elaborazione di un progetto di vita, discipline STEM e spazi di realtà virtuale

La promozione dell’interesse delle alunne e degli alunni per le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche non può prescindere né dalla conoscenza né dalla pratica. Allenare la mente ad analizzare criticamente le situazioni, formulare ipotesi e risolvere problemi sono processi tipici delle discipline STEM, ma risultano necessarie per esercitare e sviluppare abilità di altre discipline. L’approccio naturalmente laboratoriale e cooperativo e l’utilizzo di metodologie didattiche innovative necessarie per adattarsi ai repentini cambiamenti della strumentazione tecnica e tecnologica tipica delle discipline STEM potrebbero entrare a far parte di un repertorio di buone pratiche da condividere tra tutti i docenti del consiglio di classe.

Altro punto di estremo interesse è quanto riportato nelle preziose Linee guida per l’orientamento, approvate da MIM con Decreto del 23 dicembre 2022 secondo il quale:

“L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizzazione della didattica laboratoriale, di tempi e spazi flessibili…(Linee guida per l’orientamento)”.

I moduli di orientamento formativo di almeno 30 ore attivati nelle scuole secondarie di primo e secondo grado a partire da quest’anno scolastico costituiscono “uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale… con la finalità di accompagnare gli studenti “in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo un loro progetto di vita” (Linee guida per l’orientamento).

Le neuroscienze ci insegnano che l’apprendimento avviene in maniera più veloce e duraturo se passa attraverso il coinvolgimento emotivo dell’alunno e che l’informazione appresa si consolida “facendo”.

In una scuola secondaria di primo grado le opportunità di avere laboratori accuratamente attrezzati di differenti discipline scientifiche e docenti a diretto contatto con il mondo del lavoro è chiaramente più difficile, per cui a coronamento delle attività svolte all’interno della scuola per la prima settimana nazionale delle discipline STEM, istituita lo scorso novembre con la legge 187/2023, l’IC Centro 2 di Brescia ha condotto, un’attività didattica in ottica orientativa in Hybrid learning spaces guidata dall’ITI Marconi di Dalmine, (BG) grazie alla preziosa collaborazione tra i dirigenti Dott. Maurizio Chiappa e la Dott.ssa Linda Usai. L’attività svolta dalle classi seconde della scuola secondaria di primo grado, il 16 febbraio, è partita dalle competenze degli alunni attraverso il recupero delle conoscenze sulle proiezioni ortogonali, alla base del disegno tecnico per la creazione dei prototipi industriali. I professori hanno, poi, riprodotto in modalità virtuale degli ingranaggi che possono a loro volta essere usati in congegni meccanici come orologi, biciclette e pale eoliche. Il collegamento successivo ha portato gli studenti ad analizzare il potenziale dell’energia eolica. Inquadrando un qr code durante la spiegazione da parte del docente coinvolto, gli alunni fruitori della lezione hanno potuto “visualizzare” l’ingranaggio presentato, farlo ruotare, posizionarlo nello spazio-classe. I docenti dell’ITI di Dalmine, utilizzando Eduverso di Microsoft per la creazione di nuovi “spazi” di comunicazione, hanno creato una lezione fruibile per il docente attraverso un visore (che permette una totale immersione) e per gli studenti a distanza con la Lim e con l’uso di tablet/ipad che ha permesso loro di essere protagonisti dell’apprendimento in lezioni interattive. La dimensione virtuale permette, infatti, di vivere esperienze percepite come reali per la nostra mente.

L’entusiasmo degli alunni coinvolti attraverso il loro ipad e concentrati a  posizionare i prototipi sul banco, accanto al proprio zaino sul pavimento o a far ruotare l’immagine si è andato scemando molto lentamente nelle ore successive, ma non si è spento perché li attende un secondo appuntamento ancora più interattivo che prevede l’uso in classe da parte del professore di un visore per guidare la lezione sulla LIM e da parte degli alunni per la verifica degli apprendimenti, sempre grazie alla preziosa collaborazione con l’ITI Marconi di Dalmine.

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