Echi della riforma/2. Ma non ci sta neanche il CNADSI. Per motivi opposti

“Come prima; peggio di prima?” E’ il dubbio che il CNADSI (Comitato Nazionale Difesa Scuola Italiana) solleva attraverso un articolo che la sua segretaria “storica”, Rita Calderini, pubblica nell’ultimo numero di “Scuola e Lavoro”, periodico della F.I.S. (www.federazioneitalianascuola.it).

La riforma Moratti, il “ridiculum mus” partorito da una montagna di chiacchiere, “nuocerà all’Italia più di una guerra perduta” perché non inverte la tendenza pluridecennale a confondere in un unico calderone, “abusivamente definito democratico”, indirizzi diversi, col risultato di una generale dequalificazione del sistema di istruzione italiano.

Nel merito vengono criticate tutte le principali novità della riforma: gli “assurdi” periodi biennali, la soppressione dell’esame di licenza elementare, la “promozione” a Licei di tutte le scuole secondarie superiori, il mancato ripristino di un serio e selettivo esame di maturità.

Insomma, mentre De Mauro denuncia l’”interruzione del cammino” intrapreso, il CNADSI protesta per il motivo opposto, ed anzi sostiene che la riforma Moratti va ancora più avanti, ma nella stessa direzione della riforma Berlinguer, e dei suoi quarantennali predecessori.